Benevento

Ha giocato una partita in più di molte sue rivali, ma per ora l'attacco più prolifico del girone è quello del Crotone (come l'anno scorso) nonostante la cessione di Tumminello. Gli squali segnano in tutti i modi possibili, con combinazioni in area e con tiri dalla distanza. Al di là di una classifica che non è la migliore del campionato, quella di Longo sembra una squadra molto pratica.

Una virtù che sembra essere venuta meno al Benevento, che in otto partite è rimasto a secco due volte ed in entrambe le occasioni ha perso (Casarano e Latina).

Tanto possesso palla, pochi tiri

Sia in Salento che in terra Pontina il dato statistico del possesso palla è stato decisamente favorevole alla strega: 54 per cento al Capozza, addirittura 67 per cento al Francioni. Ma se contro i salentini i tiri in porta furono 14 (ma solo 4 nello specchio) contro 5, a Latina i tiri verso la porta avversaria sono stati appena 9 (di cui 6 nello specchio) contro 11 dei pontini.

Auteri dice che i suoi sono stati poco risoluti. In effetti sono stati molto poco pratici, cercando, senza trovarlo, il varco giusto per il rito a colpo sicuro. Provare di più a concludere non sarebbe una scelta sbagliata, farlo con tiri dalla distanza per ora è solo una chimera.

Il Benevento ha finora segnato 13 gol in otto partite, uno solo di questi è stato segnato con un rito appena fuori dall'area. E' quello di Lamesta a Crotone su assist di Salvemini: tiro forte di sinistro indirizzato praticamente nel sette. Gli altri 12 gol sono stati segnati con azioni elaborate e con conclusioni da dentro l'area.

Il tiro dalla distanza può essere una soluzione in più

Eppure contro squadre che si chiudono il tiro da fuori può essere una soluzione in più, il modo per stanare un avversario che ha poca voglia di accettare il confronto. Così come è accaduto a Latina. Bisogna pensare che siamo nel campionato di serie C e i portieri non sono tutti dei fenomeni, così come una respinta di un tiro da lontano può essere ribadito in rete con un po' di prontezza. Una sola volta c'è riuscito finora il Benevento, contro la Casertana con Salvemini, che ha ribadito di testa la respinta del portiere dopo un gran tiro da fuori di Scognamillo. E' un'arma in più da sfruttare. A Latina è mancata quasi del tutto. Ci ha provato una sola volta Borghini, mettendo in difficoltà il giovane Mastrantonio. Poi il buio.

La squadra “ignorante” auspicata da Auteri non può rinunciare ad un'arma che in C può fare la differenza e può risolvere quelle partite “sporche” che invece darebbero sempre ragione a chi sceglie di farle.

Nella foto l'occasione fallita da Salvemini nel secondo tempo a Latina