Napoli

“Questo è un maxi processo e le udienze devono essere prolungate e più frequenti”, ha dichiarato il procuratore di Napoli Nicola Gratteri durante l’udienza del processo al clan Moccia, tenutasi nell’aula 215 del tribunale di Napoli. Il procuratore, indossando la toga, è stato protagonista di un acceso botta e risposta con gli avvocati della difesa.

Escussione dei testimoni e dinamica delle udienze

Oggi erano previsti 6-7 testimoni, nessuno dei quali si è presentato. Per accelerare l’iter giudiziario, il tribunale ha deciso di aumentare il numero di udienze settimanali e di ascoltare più testimoni per ciascuna seduta.

Reazioni della difesa e sciopero degli avvocati

La decisione del facente funzione di presidente del tribunale ha suscitato la reazione dell’Ordine degli avvocati e della camera penale, che hanno denunciato una presunta violazione del diritto di difesa, proclamando alcuni giorni di sciopero. Gli inquirenti, invece, hanno precisato che non c’è stata alcuna violazione.

Contesto del processo

Qualche mese fa sono stati scarcerati tutti i membri della famiglia Moccia, ritenuti a capo dell’organizzazione malavitosa che ha ramificazioni dalla provincia di Napoli fino a Roma. La lista dei testimoni dell’accusa si è esaurita all’inizio del 2025, mentre il collegio difensivo ha presentato quasi 900 testi per i fratelli Moccia, senza opposizione da parte della Procura.

Accusa e ruolo di Gratteri

In aula, a rappresentare l’accusa, erano presenti i pm Ida Teresi e Ivana Fulco, affiancate in via eccezionale dal procuratore Gratteri, sottolineando l’importanza del caso e la complessità del maxi processo.