Anello di congiunzione tra l’era Lotito e la gestione Ievolino. Stefano Colantuono torna a parlare di Salernitana. In una lunga intervista a Fanpage, l’ex allenatore granata, nonché responsabile del settore giovanile, ha parlato della sua avventura sulla panchina della Bersagliera: “Per Lotito parlano i risultati che ha ottenuto nel corso degli anni con con la Lazio, insomma, basta guardare quello che è riuscito a fare. Con lui ho un ottimo rapporto. Una persona molto equilibrata, che si informava, veniva a vedere la partita. Salerno? E’ una piazza straordinaria ed è un peccato che sia lì dov'è adesso perché Salerno veramente è una piazza che deve fare la Serie A tutta la vita per seguito, per i tifosi e per importanza del territorio".
Più lunga l’esperienza con Danilo Iervolino alla guida del club: “Dopo il cambio di proprietà fui richiamato dal presidente Iervolino per occuparmi del settore giovanile. Negli anni poi il presidente mi ha richiamato un altro paio di volte per tornare in panchina come allenatore tra la prima e l'ultima stagione in massima serie quando ormai la squadra era retrocessa e poi ancora in Serie B richiamato dal ds Petrachi". Curioso il retroscena sui momenti topici che accompagnarono Salernitana-Udinese: "Sì, sono uscito a fare una passeggiata perché stavo soffrendo la partita. Era una partita troppo stressante quel Venezia-Cagliari che stavano giocando in contemporanea. Oggi a una certa età la partita la vivi con grandissimo stress e per questo iniziai a camminare e poi ogni tanto telefonavo per sapere come stava andando. Fortunatamente è andato tutto come doveva andare".
Tanti i complimenti a Iervolino: “Persona molto garbata, molto educata, una persona molto intelligente e c'è stato sempre un rapporto di grande franchezza fra noi. Ricordo che quando sono andato via lui mi ha richiamato per il settore giovanile visto e considerato che io in quel momento, siccome avevo subito un intervento chirurgico al ginocchio, non deambulavo molto bene, e non potevo andare sul campo ad allenare. Per questo motivo mi disse se volevo, visto che ero sotto contratto, dargli una mano a costruire il settore giovanile visto che avevo già lavorato con l'Atalanta. Per me era una una novità, però l'ho fatto volentieri perché comunque saper fare più cose forse è meglio".