Benevento

Oreste Vigorito ammette che è rimasto favorevolmente impressionato dall'iniziativa che il “suo” Benevento ha messo in campo. Non era affatto semplice coniugare marketing e aspetto sociale. Un plauso lo dedica innanzitutto ai suoi collaboratori più stretti, oltre a chi, come l'azienda Incas Caffè, è riuscita ad andare al di là di una semplice sponsorizzazione. 

“E' un'occasione che mi ha reso felice – esordis e il massimo dirigente giallorosso - forse non avevo neanche compreso appieno la validità di questo accordo, invece mi sono reso conto che andavamo molto al di là della “tazzulella e cafè”, come si dice a Napoli, e non era una mera sponsorizzazione, ma il collegamento per promuovere il territorio anche in un modo indiretto, attraverso un caffè conosciuto, attraverso una scuola alberghiera i cui ragazzi stanno venendo allo stadio per dare una mano per il servizio di “hospitality” e lo sport stesso, che è un po' come il prezzemolo, lo metti dappertutto e serve sempre a qualcosa. Non so se questa iniziativa porterà altra gente allo stadio, ma poiché il mio scopo non è solo quello di riempirlo, ma è quello di riempire una città e una provincia di quello che si prova in uno stadio, cioè di creare emozioni, sviluppo, territorio, legare due nomi così sarà probabilmente ulteriore motivo di orgoglio per i sanniti e, spero, per il Benevento Calcio”

Sponsor e aspetto sociale, il nuovo modo di sostenere il calcio

“E' evidente – dice ancora il presidente - che una sponsorizzazione faccia sempre piacere, perchè le spese del calcio sono sotto gli occhi di tutti,, ma finalizzarlo solo ad uno scopo economico fa cadere lo stesso spirito dello sport. Il calcio deve essere un veicolo trainante e in zone interne come queste dove c'è ancora un senso di appartenenza forte e quando entri in uno stadio vedi la passione di tanta gente compresi i bambini, ti accorgi che hai un compito ben diverso di quello di mostrare i nomi sulle maglie o altro, hai il compito di creare una speranza nelle persone. La tua vittoria non serve solo per scalare un posto in classifica, serve per dire alla gente che se lavori e sudi alla fine avrai anche tu qualcosa da guadagnare”.

I “tour in provincia”, una iniziativa da riprendere

“C'è spesso l'abitudine – sospira Oreste Vigorito - di riprendere le idee sbagliate e andare avanti. Qui proviamo a fare il contrario: abbiamo un po' rinviato le iniziative di portare la squadra in provincia perchè avevamo una squadra completamente nuova e la concentrazione per il lavoro è stata forte, per cui abbiamo provato ad essere più riservati. Cilento continuerà ad organizzare, noi vogliamo andare nei paesi della provincia, ovviamente tenendo presente gli impegni agonistici del campionato”. Al presidente scappa anche una battuta, tra l'onirico e il divertito: “Appena saremo primi in classifica e avremo una cinquantina di punti di vantaggio, proveremo ad andare magari a Paolisi, che è anche abbastanza vicino. A parte gli scherzi organizzeremo certamente queste cose per essere vicini al territorio, perchè iniziative come queste che la mente fertile dei nostri collaboratori sta portando avanti, vanno perseguite. Altrimenti non ci resterà che vedere solo undici uomini in mutande che corrono per il campo. Credo proprio che convenga continuare queste iniziative”.