Il Ministero degli Esteri italiano e l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) hanno siglato oggi, nel quadro dei Dialoghi Mediterranei, la “Dichiarazione di Napoli”. L’accordo, sottoscritto nel capoluogo campano in un momento di forte tensione internazionale, mira a rilanciare il ruolo dell'Italia come ponte di dialogo e cooperazione tra tutte le sponde del Mediterraneo. Un impulso alla pace è arrivato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in un messaggio ai partecipanti ha esortato: "Non lasciamo spegnere la speranza in Medio Oriente".
La Dichiarazione è stata presentata al Palazzo Reale di Napoli, città simbolo del Mediterraneo che proprio quest’anno celebra 2500 anni dalla fondazione. Il documento, nato dal confronto tra istituzioni, studiosi e società civile, delinea una visione condivisa per affrontare le sfide dell’area, partendo dal presupposto che geografia e storia impongono un “futuro condiviso” a tutti i popoli che vi si affacciano.
Le parole del Presidente Mattarella hanno dato un peso ulteriore all'iniziativa. Nel suo messaggio, il Capo dello Stato ha definito gli ultimi due anni di guerra in Medio Oriente un "tradimento" dell'ideale del Mediterraneo come "mare di prossimità", un conflitto che "ha pesato terribilmente sulle coscienze di tutti". "Oggi vediamo finalmente riaccendersi la speranza", ha proseguito Mattarella, sollecitando "l'impegno di tutti gli attori regionali e internazionali per rendere solido questo primo passo di responsabilità, perché conduca alla pace". Un appello rivolto in primis all'Unione Europea, nella consapevolezza che il cammino appena avviato "non è privo di asperità" e avrà bisogno di un "costante sostegno".
Mattarella: Mediterraneo spazio plurale, cooperazione per benessere e sicurezza
"Nei 22 Paesi che affacciano sul 'Mare nostrum' vive una popolazione di oltre mezzo miliardo di persone, in continua crescita demografica. In questo 'spazio plurale' pace e stabilità debbono poter poggiare su percorsi di crescita e sviluppo economico, nella consapevolezza che benessere e sicurezza sono beni che non possono essere coltivati in una dimensione solitaria. Il retroterra culturale, i flussi delle relazioni economiche, una straordinaria concentrazione di risorse energetiche tradizionali e rinnovabili, sono elementi potenziali per una cooperazione costruttiva" ha detto il Capo dello Stato.
Al centro della road map c’è la volontà di trasformare il Mediterraneo da “mare di sofferenza” a spazio di crescita e scambio. La Dichiarazione individua nella cooperazione economica uno degli strumenti chiave, evidenziando la necessità di favorire investimenti sostenibili, infrastrutture condivise e partenariati per creare occupazione e sviluppo, specialmente per le giovani generazioni.
Le tensioni in Medio Oriente hanno fatto da sfondo ai lavori. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo in conferenza stampa, ha espresso preoccupazione ma anche determinazione: “Intanto facciamo i debiti scongiuri e speriamo che la tregua in Medio Oriente non salti. Siamo a Napoli, dobbiamo essere scaramantici”, ha affermato con una nota di colore, per poi aggiungere con tono più istituzionale: “Dobbiamo lavorare per rinforzare, come ho detto ieri in Parlamento, questo cessate il fuoco”. Tajani ha definito Napoli la scelta naturale per un incontro che “dimostra quanto sta facendo il nostro Paese per costruire un Mediterraneo diverso, un Mediterraneo di pace”.
Con l'autorevole invito di Mattarella a non deludere le attuali speranze e la Dichiarazione di Napoli che fissa un impegno preciso, la sfida per la diplomazia italiana e internazionale è ora duplice: sostenere il fragile processo di pace in Medio Oriente e tradurre in progetti concreti la visione di un Mediterraneo finalmente unito dalla cooperazione e non più diviso dai conflitti.