Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito in Aula alla Camera che l’esecutivo intende realizzare interventi strutturali finalizzati a promuovere forme di disaccoppiamento tra il prezzo dell’energia elettrica e quello del gas. L’intento è rendere meno dipendente il prezzo dell’elettricità dalla componente termoelettrica, fortemente legata al costo del gas naturale, e così ridurre i costi energetici per cittadini e imprese.

Strumenti previsti: PPA, CFD, garanzie GSE

Tra gli strumenti indicati dal ministro: Contratti a lungo termine per l’energia da fonti rinnovabili (Power Purchase Agreement, PPA) assistiti da una garanzia di ultima istanza del GSE. Meccanismi di contrattualizzazione tramite contratti per differenza (CFD), energy release, FER X, finalizzati a stabilizzare i costi di approvvigionamento per il sistema produttivo nazionale. Misure per distribuire a tutti i consumatori finali i risparmi ottenuti grazie alla crescente quota di generazione rinnovabile, rispettando le regole UE sugli aiuti di Stato e il mercato integrato. Pichetto ha sottolineato che eventuali misure sulle tariffe di distribuzione rientrano nelle competenze regolatorie di ARERA, l’Autorità per l’energia, l’acqua e i rifiuti. A essa è attribuito il compito di definire sistemi tariffari certi e trasparenti in conformità con i principi di efficienza, affidabilità, qualità, sostenibilità ambientale e promozione della concorrenza, in linea con la normativa europea vigente. Pur rispettando l’indipendenza di ARERA, il governo mantiene un monitoraggio costante dei costi energetici anche in ottica comparata, consapevole che le esigenze d’investimento e le modalità tariffarie differiscono tra Paesi e settori regolati.