Lo iodio è un costituente degli ormoni tiroidei. Il suo ruolo è essenziale per la crescita delle ossa e del cervello del feto. Il bisogno quotidiano di iodio per l’adulto è di 150 microgrammi, mentre è di 250 per le donne nel periodo della gravidanza e dell’allattamento. L’esposizione cronica eccessiva allo iodio può comunque avere effetti deleteri. I più conosciuti sono la distruzione delle cellule della tiroide per effetto tossico, la comparsa di una tiroidite auto-immune (Hashimoto), un effetto negativo sul microbiota con riduzione dell’acido butirrico.
Il ferro è la componente principale della tiro-perossidasi, enzima chiave per la sintesi degli ormoni tiroidei. Il suo deficit può comportare un ipotiroidismo. Inoltre il deficit di ferro, anche in periodo perinatale, può determinare ipotiroidismo. Pertanto, in questa fase è bene determinare nei neonati le cui madri hanno sofferto di carenza di ferro durante la gravidanza i valori di FT3, FT4, e TSH. All’inverso, uno studio ha potuto dimostrare che trattare con L-tiroxina l’ipotiroidismo sub-clinico permette di migliorare l’efficacia sui tassi di emoglobina e di ferritina nei pazienti trattati con i sali di ferro per un’anemia ferropriva, in rapporto ai pazienti in ipotiroidismo subclinico non trattato.
Il selenio e un costituente di numerose selenio-proteine che hanno notoriamente un’azione sulle desiodasi (enzimi che condizionano la trasformazione della T4, inattiva, in T3, attiva). Esso gioca egualmente un ruolo importante nell’immunità. A livello della tiroide dei tassi nel sangue bassi di selenio sono correlati ad un tasso più elevato di tiroiditi auto-immuni, di ipotiroidismo, di ipotiroidismo sub-clinico, e di gozzo. Un supplemento cronico in selenio avrà tendenza a ridurre la prevalenza dell’ipotiroidismo, ma a maggiorare in modo non significativo la comparsa di un ipertiroidismo.
Uno studio della rivista scientifica “Thyroid” del 2024 ha osservato che un supplemento in selenio in pazienti con tiroidite di Hashimoto aveva permesso di ridurre il valore di TSH e di anticorpi anti-tiroide nei pazienti che non assumevano ormoni tiroidei. Inoltre l’aggiunta di selenio ha dimostrato, secondo lo studio “NEJM 2011”, un miglioramento della situazione clinica nell’orbito-patia con esoftalmo del morbo di Basedow.
L'autore è Medico- Endocrinologo