di Paola Iandolo
"Chiediamo giustizia per Paolo". A chiederla è Giorgio, il fratello del 26enne di Barra, massacrato con mazze, calci e pugni a Bellizzi Irpino il 22 ottobre 2024 e morto dopo un mese di agonia nel reparto di terapia intensiva del Moscati di Avellino. "Mio fratello stava scontando la sua pena giustamente. Ma è stato massacrato di botte nel carcere. Chi lo ha ridotto in quel modo non è degno di essere chiamato persona, è un animale".
I familiari di Paolo non si danno pace, perchè in carcere il loro congiunto doveva essere protetto. "Mi chiedo dove stavano le guardie che dovevano proteggere mio fratello e gli altri detenuti. In base alla ricostruzione degli inquirenti e in base a quanto ci hanno riferito, due agenti sono stati picchiati e sequestrati e picchiati. Ma gli altri dov'erano? cosa stavano facendo? perchè non hanno bloccato il gruppo criminale, composto da tredici persone, che ha massacrato mio fratello".
"Vogliamo giustizia, vogliamo che venga rifatto il processo e che vengano tutti condannati all'ergastolo. A nostro avviso le responsabilità devono essere attribuite anche agli agenti penitenziari. Per noi loro sono i responsabili dell'aggressione di mio fratello Paolo. Non è concepibile che tredici persone sono libere di circolare nel carcere, di passare da una sezione all'altra liberamente senza controlli".
Ora sono in attesa che il pubblico ministero titolare dell'inchiesta aperta su questa triste vicenda faccia il conferimento incarico al medico legale per effettuare l'autopsia sulla salma di Paolo Piccolo. Solo dopo la salma potrà essere consegnata ai familiari per il rito funebre che si celebrerà a Barra, nel quartiere dove Paolo è cresciuto insieme ai suoi fratelli e tanti amici.