Dieci partite, le prime di questo campionato non sono servite a scavare un solco tra le tre squadre indicate da tutti come le favorite alla vittoria di questo campionato.
Il calendario ha lavorato col destino ed ha spalmato in appena sette giorni due sfide che possono almeno delineare l'attuale conformazione della classifica. Lungi dal dire che possano essere sfide decisive, ma appare evidente che chi ne uscirà meglio avrà almeno guadagnato qualcosa di importante dal punto di vista della sua autostima.
Così, dopo Catania-Salernitana di domenica scorsa, la squadra etnea si regala a sette giorni di distanza anche il big match col Benevento. Un vincitore c'è già ed è il... cassiere della società siciliana che domenica sera avrà incassato il corrispettiva di circa 40mila presenze al vecchio Massimino. Roba da massima serie.
Differenze esigue tra Catania e Benevento
Sul campo invece la sfida è tutta da scrivere. Con numeri delle due squadre che sono per altro molto simili: un punto di distanza in classifica generale a vantaggio dei sanniti, una vittoria in più nelle sfide casalinghe da parte dei giallorossi di Auteri, un punto in più del Catania negli incontri in trasferta (8 contro 7). Complessivamente un gol in più segnato dai ragazzi di Toscano rispetto a quelli di Auteri (20-19), uno in meno subito dagli etnei rispetto ai sanniti (5 contro 6). Distanze minime in un primo step di dieci incontri condotti in maniera tutto sommato diversa.
Etnei al Massimino, mai subito gol
Al Massimino il Catania non ha ancora subito un gol (Dini ha messo insieme la bellezza di 8 clean sheet su dieci gare disputate), ma ha perso un punto contro il Sorrento (0-0). Il Benevento ha vinto tutte e cinque le partite, ma ha subito un gol da parte della Casertana (per la verità si trattò di autorete di Scognamillo). Inezie, che messe insieme costruiscono il primato del Benevento e il secondo posto del Catania ad una sola lunghezza.
Benevento alla ricerca di uno step positivo in trasferta
Uno dei raffronti che si usano fare nel caso di sfide così equilibrate è il cammino casalingo di chi gioca tra le mura amiche e quello in trasferta di chi andrà fuori. Il Catania al Cibali ha un curriculum da sballo: ha conquistato 4 vittorie sul 5 (Foggia, Monopoli, Siracusa e Salernitana, pari con il Sorrento), segnando 14 gol e non subendone nessuno. Il Benevento in trasferta ha qualche volta balbettato: 2 vittorie (Crotone e Siracusa), un pareggio (Picerno), due sconfitte (Casarano e Latina).
Difficile prendere spunto da quello che seppe fare il Sorrento, che costruì una partita prettamente difensiva (37 per cento di possesso contro il 63 del Catania) con una prevalenza di tiri degli etnei, ma con una pericolosità persino maggiore del padroni di casa e con un calcio di rigore che Dini parò a D'Ursi. Ogni partita fa storia a sé e il Benevento gioca sempre per fare la partita. Sarà il campo, come sempre, ad emettere il suo verdetto.