La Commissione europea ha presentato il 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, con l’obiettivo dichiarato di colpire i flussi finanziari e dell’energia che alimentano la macchina bellica di Mosca. Tra le misure previste figurano il blocco delle importazioni europee di gas naturale liquefatto dalla Russia e la messa al bando di grandi compagnie energetiche russe. Il presidente ucraino Volodymyr?Zelenskyj ha accolto la decisione come «passo importante per dare alla pace una reale possibilità».Tuttavia l’approvazione definitiva è rallentata da ostacoli interni all’Ue, con Austria e Slovacchia che avanzano riserve sul congelamento di alcuni asset russi.
Il “via libera” Usa ai Patriot e la posizione di Kiev
Da parte americana, il Donald?Trump ha annunciato l’intenzione di fornire all’Ucraina sistemi di difesa antimissile Patriot, in risposta alle continue offensive russe e alle richieste di Kyiv. Le autorità ucraine interpretano questi segnali come un «ok» formale da Washington alla consegna, rafforzando la cooperazione militare tra i due Paesi. L’arrivo dei Patriot rappresenterebbe un salto tecnologico per la difesa aerea ucraina. In risposta, Medvedev ha espresso su Telegram una accusa netta: le nuove decisioni americane e le sanzioni energetiche sono «un atto di guerra contro la Russia». Il messaggio sottolinea che per Mosca l’intensificarsi delle pressioni economiche e militari occidentali rappresenta non un mero contenzioso, ma una vera escalation conflittuale.
Raid nella notte su Kiev: otto feriti
Nella notte è avvenuto un nuovo attacco aereo contro la capitale ucraina: le autorità di Kiev parlano di otto feriti in un condominio della zona Darnytskyi. L’attacco ribadisce la vulnerabilità continua di zone urbane nonostante le difese attive e accende ulteriormente la richiesta ucraine di sistemi avanzati di protezione. Questa serie di eventi sembra segnare un’escalation coordinata su più piani: economico-finanziario, diplomatico e militare. L’Ue intensifica la pressione su Mosca, gli Stati Uniti rafforzano il sostegno militare a Kyiv, e la Russia risponde con un linguaggio che sposta l’asse dal conflitto limitato alla logica della guerra totale. In parallelo gli attacchi aerei continuano a mietere vittime civili, alimentando la richiesta di difesa rafforzata dell’Ucraina. Entra in scena un nuovo capitolo della guerra in Ucraina: sanzioni europee rafforzate, supporto militare statunitense esplicito all’Ucraina, e la risposta russa che descrive uno scontro diretto. Per Kyiv si apre la possibilità concreta di potenziare la propria difesa antiaerea; per Mosca l’asse occidentale diventa sempre più nemico dichiarato. Come reagirà la Russia nei prossimi giorni e quale sarà la risposta dell’Ue – e in particolare il ruolo della Cina che ha già dichiarato opposizione alle sanzioni sul petrolio russo – restano nodi decisivi del conflitto.