La S.S. Juve Stabia S.r.l., storico club calcistico di Castellammare di Stabia, è finita recentemente al centro delle cronache non per motivi sportivi, ma per un provvedimento di amministrazione giudiziaria di prevenzione adottato dal Tribunale di Napoli – Sezione Misure di Prevenzione.
Il provvedimento riguarda presunte infiltrazioni criminali in undici società di servizi che collaboravano con il club, motivo per cui è stato nominato un amministratore giudiziario con il compito di vigilare sull’attività societaria per un anno.
La precisazione di Andrea Langella: “Mai fatto parte del CdA”
Il presidente gialloblù Andrea Langella, attraverso una nota personale diffusa al di fuori dei canali ufficiali della società, ha voluto chiarire la propria posizione.
“Non ho mai amministrato personalmente né fatto parte del consiglio di amministrazione della Juve Stabia, né ne sono stato il ‘patron’ quale socio di riferimento per circa sei anni”, ha spiegato Langella.
Il numero uno del club precisa inoltre di non aver avuto alcun ruolo operativo nella gestione ordinaria dell’azienda:
“Non essendomi mai occupato della gestione ordinaria dell’azienda, non ho arruolato neppure una delle persone sospette citate nel decreto”.
Collaboratori esterni e fornitori nel mirino dell’inchiesta
Langella, che dichiara di aver letto attentamente il decreto, sottolinea come i rilievi dell’autorità giudiziaria siano legati a figure esterne alla società:
“I sospetti riguardano collaboratori e fornitori di servizi come esercizi commerciali che vendono biglietti per lo stadio, distributori di bevande o servizi di ambulanze, totalmente estranei all’azienda”.
Nessun sequestro delle quote societarie
Un punto importante della nota del presidente riguarda l’assenza di un sequestro delle quote o dell’azienda.
Langella precisa:
“Il Procuratore Nazionale Antimafia e il Questore non hanno proposto il sequestro, ma solo la nomina di amministratori giudiziari con il compito di neutralizzare eventuali rischi di infiltrazione”.
“Condivido le finalità del provvedimento e collaborerò pienamente”
Nonostante la distanza dai fatti contestati, il presidente Langella ha voluto ribadire il proprio sostegno all’azione della magistratura:
“Condivido pienamente le finalità del provvedimento di prevenzione, grazie al quale sono venuto a conoscenza dei sospetti su alcuni fornitori esterni. Intendo supportare la missione degli amministratori giudiziari e sollecitare la risoluzione di tutti i rapporti con soggetti sospetti”.
Il patron della Juve Stabia, dunque, manifesterebbe in ogni modo, la volontà di collaborare con le autorità per garantire trasparenza e legalità nella gestione del club.