Quindici

di Paola Iandolo

L’ordinanza del gip del tribunale di Avellino, Mauro Tringali, composta da oltre duecento pagine, ricostruisce il sistema di frodi ai danni di compagnie di assicurazione operanti sul territorio nazionale. Il provvedimento dispone gli arresti domiciliari per tre persone, tra cui l'avvocato A.L. residente a Quindici che si è autosospeso dall'albo, suo fratello M.L. titolare dell'omonima ditta individuale di subangenzia assicurativa e G.G. promotore e organizzatore del sodalizio che procacciava dietro compenso i disponibili ad essere attori e testimoni di sinistri falsi.

Venivano individuati soggetti in difficoltà economica e veniva utilizzato sempre lo stesso format. Ad insospettire gli inquireinti le dichiarazioni testimoniali ricorrenti: "ricordo con precisione quando è avvenuto il sinistro perchè era il giorno del compleanno della mia fidanzata". 

I tre si preoccupavano di reperire i documenti dei soggetti compiacenti e di organizzare i falsi incidenti presentando dichiarazioni testimoniali scritte volte ad indurre fraudolentemente le compagnie assicurative e versare le somme a titolo di risarcimento. La prova dei fatti ricostruiti dagli inquirenti è costituita dalle dichiarazioni etero accusatorie rese dai soggetit indagati.

Gli incidenti venivano inscenati in fondi di proprietà di persone loro conoscenti ubicate nei comuni di Pratola Serra, Mercogliano e San Valentino Torio. Inoltre le richieste di risarcimento spesso non venivano firmate dall'avvocato A.L. finito ai domiciliari ma da altri avvocati che hanno sostenuto di essere allo oscuro di tutto e che i loro nomi e le loro firme sono state utilizzate da A.L. a loro insaputa. 

L’inchiesta, che conta 135 indagati, è partita nel 2020 dal Commissariato della Polizia di Stato di Lauro, diretto dal vice questore Elio Iannuzzi, ed è coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, guidata da Domenico Airoma. Secondo quanto riportato nell’ordinanza, gli indagati avrebbero messo in atto centinaia di falsi incidenti che hanno permesso l’incasso di risarcimenti per molte migliaia di euro. L’organizzazione, con base nel Vallo di Lauro, si sarebbe avvalsa della collaborazione di professionisti — avvocati, medici e periti — per attestare la veridicità degli sinistri e presentare le richieste di rimborso.

Tra i casi citati nel provvedimento, uno degli indagati avrebbe ottenuto risarcimenti per otto sinistri consecutivi, tutti considerati falsi. Tra questi figura anche il presunto danneggiamento di imbarcazioni durante il loro trasferimento invernale su bisarche verso capannoni di campagna.