Napoli

Un altro incendio ha colpito la zona orientale di Napoli, alimentando le proteste dei residenti e i sospetti su una possibile regia criminale. Nella tarda serata di ieri, sabato, le fiamme hanno devastato un magazzino al piano terra di un edificio di tre piani in via Galileo Ferraris, nell’area di Poggioreale-Gianturco. È il secondo rogo in soli tre giorni dopo quello di via Santa Maria di Costantinopoli alle Mosche, tre se si conta anche il devastante incendio che ha distrutto il deposito di autoricambi a Ponticelli qualche giorno fa. 

L'ALLARME E I SOCCORSI
Intorno alle 23.00, i residenti hanno lanciato l’allarme dopo aver visto dense colonne di fumo e fiamme levarsi dal negozio “Abango”, una rivendita di biciclette e monopattini elettrici. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco, supportate dalla Polizia Locale, che hanno domato l’incendio dopo ore di lavoro. Per precauzione, gli inquilini del palazzo sono scesi in strada, mentre i commercianti della zona accorrevano per mettere in sicurezza le proprie attività.

LE PROTESTE DEI CITTADINI
L’episodio ha riacceso le polemiche sulla sicurezza nell’area, già scossa dal maxi-rogo del 23 ottobre. La denuncia arriva dal parlamentare Francesco Emilio Borrelli (Alleanza Verdi-Sinistra), che ha raccolto la testimonianza del cittadino Giovanni Russo: "Ancora un altro incendio in un negozio sul nostro territorio – ha affermato Borrelli – A Gianturco la situazione è ormai un’emergenza: noi cittadini ci sentiamo in pericolo. È urgente effettuare controlli e verifiche". La zona, dove sono presenti numerosi esercizi commerciali gestiti da cinesi e bengalesi, è da tempo al centro di tensioni.

IPOTESI E INDAGINI
Al momento non è chiara l’origine delle fiamme. I tecnici sono al lavoro per stabilire se si sia trattato di un incidente o di un gesto doloso. Tuttavia, il ripetersi di eventi simili in tempi così ravvicinati ha fatto sorgere il sospetto tra i residenti di una "regia occulta", con possibili mire criminali dietro agli incendi. Le indagini delle autorità competenti sono in corso per fare luce sulla dinamica e sulle cause del rogo, mentre la cittadinanza chiede a gran voce un giro di vite sui controlli alle attività commerciali della zona.