Vincenzo Piccolo, padre di Paolo, ha ricevuto un provvedimento dalla Questura di Napoli che impone il divieto di celebrare funerali pubblici del figlio, morto dopo quasi un anno di coma. Paolo, giovane di 26 anni originario del quartiere Barra di Napoli, è spirato il 18 ottobre 2025 all'ospedale Moscati di Avellino, dove era stato ricoverato da quando, nell’ottobre del 2024, aveva subito un brutale pestaggio nel carcere di Bellizzi Irpino.
Il provvedimento della Questura
La Questura di Napoli ha emesso un’ordinanza che proibisce la celebrazione pubblica dei funerali. La cerimonia si svolgerà esclusivamente in forma privata, senza cortei, affissioni né musiche.
Autopsia eseguita
L’autopsia sul corpo di Paolo Piccolo è stata effettuata, ma la verità resta sospesa. La salma è stata restituita ai familiari solo dopo un’attesa interminabile. La data del funerale era fissata per oggi, 28 ottobre 2025, e avrebbe dovuto essere un momento di raccoglimento. Ma nelle scorse pre è arrivato il provvedimento.
La perizia il divieto
Nel frattempo, la perizia medico-legale, che chiarirà le cause della morte, richiederà ancora almeno 90 giorni. Vincenzo Piccolo ha raccontato con dolore e rabbia come, dopo il ritiro della salma, la Questura di Napoli gli abbia comunicato che il funerale, già organizzato, sarebbe stato vietato. L’impresa funebre gli ha confermato che il nuovo provvedimento impediva qualsiasi manifestazione pubblica. “Sono un padre”, ha dichiarato, “Lo Stato me l’ha ucciso tre volte, non due. I funerali erano pronti, i manifesti affissi, e il procuratore di Avellino non aveva posto alcun blocco. Tutto era in regola”.