Salerno

«L’attuazione del principio dei due popoli e due Stati è l’unica via realistica per la sicurezza comune». Lo ha detto la senatrice del Movimento 5 Stelle, Anna Bilotti, nel corso della conferenza stampa, da lei promossa oggi pomeriggio in Senato, dal titolo “Il riconoscimento dello Stato di Palestina. Prospettive per la pace”. «Nessuna sicurezza - ha aggiunto la parlamentare salernitana - può nascere dall'oppressione e non ci sarà mai pace fino a quando un popolo vivrà nell'oppressione». All’incontro nella sala Caduti di Nassirya, sono intervenuti, tra gli altri, Pere Joan Pons Sampietro, presidente dell’Assemblea dell’Osce - organismo internazionale di cui Bilotti è componente - il quale, in un video, ha sottolineato l'importanza della risoluzione Bilotti che ha presentato un progetto di riconoscimento dello Stato di Palestina.

La senatrice ha, infatti, ringraziato «l’Osce, l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, per aver approvato il progetto di risoluzione, a mia prima firma». Alla conferenza stampa sono intervenuti, inoltre, Triestino Mariniello, docente di diritto penale internazionale alla John Moores University di Liverpool, e Maria Elena Delia, portavoce italiana della Global Sumud Flotilla. «Grazie a Maria Elena Delia e a ogni membro della Global Sumud Flotilla, grazie al nostro Marco Croatti – ha evidenziato Bilotti – per aver esercitato un diritto, mentre chi vi bloccava nelle acque internazionali lo violava. Grazie per aver rischiato la vostra incolumità, partendo verso Gaza, anche per le persone come me che non l’hanno fatto e, soprattutto, grazie per aver colmato quel vuoto che è stato lasciato da chi aveva il dovere di agire ed è rimasto in un silenzio colpevole». La parlamentare del M5s ha, quindi, rivolto un ringraziamento al presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che, «insieme all'immediata condanna dell’esecrabile attacco del 7 ottobre, ha avuto una posizione netta, dal primo istante, senza avere un minimo di titubanza e senza fare alcun calcolo politico, che non sia stato quello di rimanere umani».