Avellino

"Un momento molto importante sia da un punto di vista ecclesiale, dunque per quelli che credono, ma anche per coloro che non credono o non credono più, in questo momento importante di riflessione. La visita ai Sepolcri fin dall'Antichità ispira compassione, nostalgia di persone, di relazioni, di corrispondenze. Ci dà la misura della nostra vita che è breve. Se lo ricordassimo più spesso, tante malvagità non ci sarebbero nel mondo. È un modo anche per affacciarci sul nostro futuro, perché il nostro futuro non è la morte, ma la vita": così si è espresso il Vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello, a margine della Santa Messa al Cimitero del capoluogo irpino nel giorno della Commemorazione di tutti i defunti.

"Vivono la dinamica dell'attimo"

Si conferma la minima partecipazione dei giovani. L'obiettivo è quello di riavvicinarli ai valori delle generazioni precedenti: "Questo è il compito di tutte le istituzioni, in particolare di quelle educative, far capire ai giovani che la vita non comincia con loro e che c'è una storia. I nostri defunti rappresentano la storia della nostra famiglia, delle nostre famiglie, ma anche la storia della comunità di questa città. Vanno educati a rendersi conto che siamo venuti e stiamo dentro questo flusso di uomini e donne, di dolori, di feste, poche, di lavoro e di lutti. E questo è difficile per i giovani che vivono dinamica dell'attimo presente come se non esistesse nulla prima e nulla dopo. Qui sta il nostro impegno. Si ribadisce il valore della vita? Certo, della vita in tutte le sue dimensioni in tutti i suoi tempi e cioè la vita all'inizio, ma anche la vita nel declinare. Anche se accompagnata da dolori, da difficoltà, da malattie, la vita è sempre vita".