Un nuovo traguardo per la cardiochirurgia hi-tech italiana: presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli è stato impiantato, per la prima volta nel Sud Italia, un dispositivo innovativo per il trattamento combinato dell’aorta ascendente e della valvola aortica.
Il paziente, un uomo di 52 anni, presentava una malformazione congenita della valvola e dell’aorta ascendente, una condizione che comportava un alto rischio di rottura aortica acuta e quindi di morte improvvisa.
Una protesi di ultima generazione
L’intervento è stato eseguito dal prof. Emanuele Pilato, direttore della UOC di Cardiochirurgia della Federico II, insieme al dott. Giuseppe Comentale. È stata utilizzata la tecnica di Bentall, che consente la sostituzione simultanea della valvola aortica, della radice aortica e dell’aorta ascendente in un’unica procedura.
Si tratta di una nuovissima protesi, già impiantata in soli cinque casi a livello nazionale, ma mai prima d’ora nel Sud Italia e in presenza di una malformazione congenita.
Benefici e tempi di recupero ridotti
Secondo il prof. Pilato, questo tipo di intervento rappresenta “un passo avanti importante nel trattamento combinato delle patologie aortiche”.
Grazie alla nuova protesi, è possibile ridurre sensibilmente i tempi chirurgici e di recupero, evitando al tempo stesso la necessità di una terapia anticoagulante permanente.
Un vantaggio particolarmente rilevante per i pazienti affetti da sindromi aortiche acute, ambito in cui il centro federiciano si conferma punto di riferimento nazionale, con oltre 50 casi trattati solo nel 2025.
Ricerca e innovazione al centro
Il dott. Comentale coordina inoltre il Registro IRDeN, dedicato allo studio di nuovi farmaci per la protezione del cuore durante l’arresto cardiaco, un’area di ricerca che ha già prodotto pubblicazioni scientifiche internazionali.
Il prof. Giovanni Esposito, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II, sottolinea che “l’integrazione tra ricerca e assistenza si traduce in innovazione scientifica concreta”, con benefici diretti per la pratica clinica quotidiana.
Un successo per la cardiochirurgia italiana
Il paziente operato è stato dimesso in tempi rapidi e ha ripreso la vita lavorativa in breve tempo, segno dell’efficacia e della sicurezza della procedura.
Come evidenzia la direttrice generale Elvira Bianco, “investire in tecnologie avanzate e nella cardiochirurgia mini-invasiva significa offrire cure sempre più efficaci, sicure e personalizzate”.
Con questo intervento, la Cardiochirurgia della Federico II di Napoli conferma il suo ruolo di eccellenza nel panorama medico nazionale e un esempio concreto di come ricerca e tecnologia possano salvare vite umane.