Carcere confermato per il 28enne accusato della morte dell’assistente capo della Polizia, Aniello Scarpati, travolto la notte tra il 31 ottobre e il 1 novembre a Torre del Greco mentre era in servizio su una volante. Nel frattempo, la città di Napoli ha dato l’estremo saluto all’agente con un funerale solenne, celebrato nella Chiesa Cristiana Evangelica ADI di via Frà Gregorio Carafa, alla presenza del ministro dell'interno Matteo Pianteodsi e del Capo della Polizia Vittorio Pisani.
Il provvedimento del GIP
Il Giudice per le Indagini Preliminari di Torre Annunziata, Riccardo Sena, ha convalidato l’arresto e disposto il carcere per il Tommaso Severino, accusato di omicidio stradale aggravato. L’uomo, detenuto a Poggioreale, ha risposto alle domande del giudice singhiozzando. “Ha riferito che lui, come la sua famiglia, è distrutto per questa morte”, ha dichiarato all’Ansa il suo legale, l’avvocato Domenico Dello Iacono. Il 28enne ha ammesso di aver fatto abuso di alcol la sera dell’incidente (“nell'ultimo bar dove siamo stati ho bevuto due whiskey”), ma di non aver assunto droga (“ho fatto uso di cocaina, ma 15 giorni fa e non quella sera”). La Procura di Torre Annunziata (PM Alessandra Riccio) aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, sostenendo che l’indagato avrebbe “una propensione al delitto” e potrebbe reiterare il reato.
L'ultimo saluto a Scarpati
La chiesa era gremita di colleghi, familiari, cittadini e autorità. Il feretro, avvolto dal tricolore e sul quale è stato adagiato il cappello dell’agente su un cuscino rosso, è stato accolto da un picchetto d’onore e da un lungo applauso. Alla cerimonia, officiata dal pastore Davide Di Iorio, hanno partecipato anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il prefetto di Napoli Michele Di Bari e l'arcivescovo cardinale Domenico Battaglia. Il pastore Raimondo Mennella, che per oltre vent'anni ha seguito spiritualmente Scarpati, ha ricordato l’agente: “Aniello per anni ha dato un grande esempio di amore per la famiglia, per il Signore, per il lavoro. Lascia un grande esempio a tutti noi di amore e di fede. Abbiamo il libero arbitrio e possiamo scegliere tra il bene e il male, lui ha scelto il bene”.
Le parole del ministro e il dolore della famiglia
“Ogni volta che una vita si spegne mentre si serve lo Stato, è una ferita collettiva”, ha dichiarato il ministro Piantedosi. “La morte di un poliziotto in servizio ci dice che la legalità ha un costo, non si difende da sola. Lo Stato ha il dovere di sostenere chi, come Aniello Scarpati, ha servito lo Stato. Il silenzio di oggi è un modo per dire che nessun sacrificio per la comunità viene dimenticato”.
La vedova Scarpati: "Chi ha sbagliato paghi"
All’uscita dalla chiesa, la moglie Eliana, visibilmente scossa, ha trovato la forza di parlare: “Sono orgogliosa di essere la moglie di un poliziotto. Mio marito è nato ed è morto con la divisa. Sarà sempre nei nostri cuori. Chi lo ha ucciso, pagherà”. Rivolgendosi alla possibilità che il figlio Daniel possa un giorno entrare in Polizia, ha aggiunto: “Sarò orgogliosa e lo sarà anche suo padre. Sono sicura che sarà alla sua altezza”.
La visita al collega ferito
Al termine della cerimonia funebre, il ministro Piantedosi e il prefetto Pisani si sono recati in ospedale per far visita all’agente scelto Ciro Cozzolino, l’altro poliziotto a bordo della volante, rimasto ferito nel tragico incidente. Il Comune di Torre del Greco aveva proclamato il lutto cittadino per la giornata dei funerali.