Le segreterie provinciali di categoria ugl cisl uil cgil fiadel hanno deliberato la proclamazione dello stato di agitazione del personale di Irpiniambiente a partire da domani, per denunciare la situazione di perdurante stallo che minaccia la stabilità aziendale e i livelli occupazionali.
La forte preoccupazione dei lavoratori è alimentata da due fattori principali:
Stallo istituzionale sull'assetto societario: Nonostante la recente delibera dell'Ato rifiuti abbia individuato Irpiniambiente S.p.A. come la società idonea a garantire la gestione pubblica in house del servizio integrato, il processo di acquisizione delle quote da parte dei Comuni, necessario per finalizzare l'affidamento, registra una preoccupante battuta d'arresto.
Crediti milionari dai comuni: Lo stato economico della società è gravato dall'enorme mole di crediti non riscossi che Irpiniambiente vanta nei confronti dei comuni. Questa massa debitoria ammonta a circa 40 milioni di euro, una cifra che incide pesantemente sulla liquidità e sulle prospettive future dell'azienda.
"L'Ato ha indicato la strada della gestione pubblica con Irpiniambiente, ma se i comuni non completano il passaggio di quote, l'intero progetto e la continuità del servizio vengono messi a rischio,"affermano le rappresentanze sindacali.
"Chiediamo trasparenza totale sullo stato dei bilanci, ma soprattutto un intervento immediato e risolutivo delle amministrazioni comunali per saldare i 40 milioni di euro dovuti e garantire così la solidità economica necessaria a un'azienda di rilevanza pubblica strategica."
Lo stato di agitazione è inteso come un segnale d'allarme rivolto a tutti gli enti coinvolti - Ato, Provincia e Comuni - affinché si proceda con la massima urgenza a sbloccare l'iter di trasferimento delle quote e a definire un piano di rientro dei debiti che tuteli l'azienda, i suoi lavoratori e la continuità di un servizio essenziale". La nota è a firma di Nunzio Marotta Ugl.