di Paola Iandolo
Inchiesta sull’immigrazione clandestina: l’avvocato dell'ex poliziotto Francesco Bossone, arrestato i primi di marzo nel blitz della Guardia di Finanza e della Dda di Salerno, ha avanzato richiesta di patteggiamento. Il suo legale, Walter Mancuso, ha chiesto di chiudere il procedimento per Bossone con un patteggiamento a tre anni e quattro mesi. Richiesta per la quale il pubblico ministero ha espresso parere negativo.
Riti alternativi
Ricordiamo che Bossone, insieme ad altri tre irpini - il figlio del boss Adriano Graziano di Quindici, Salvatore Luigi Graziano, Luca Rufino e Maria Fistillo, e altri dodici indagati - nelle precedenti udienze è stato ammesso ai riti alternativi. Mentre gli altri diciassette indagati coinvolti nell'inchiesta su un giro di usura, estorsione ed immigrazione clandestina, hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario. La decisione arriverà nelle prossime udienze fissate per l'11 dicembre e il 18 dicembre.
Le accuse
Gli irpini sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, riciclaggio e intestazione fittizia. Francesco Bossone è considerato l'organizzatore, in quanto insieme agli altri indagati, consentiva l'ingresso illecito di stranieri nel territorio italiano attraverso l'inoltro di istanze finalizzate alla costituzione di rapporti di lavoro dipendente risultati falsi. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno, hanno ricostruito l'attività dell'organizzazione criminale con base operativa a Sarno
Gli altri componenti del gruppo criminale
Il presunto capo del gruppo sarebbe Massimo Graziano, già condannato nel 2013 per associazione di tipo mafioso e ritenuto appartenente all'omonimo clan camorristico del Vallo Lauro. Ha legami di parentela con il boss di Quindici, Adriano Graziano. Secondo quanto emerso dalle indagini, il gruppo criminale avrebbe posto in essere numerosi episodi di usura ed estorsione ai danni di imprenditori in difficoltà economica.