Lutto nel mondo della musica italiana. È morto a Roma, all’età di 69 anni, il Maestro Peppe Vessicchio, uno dei volti più amati del Festival di Sanremo e simbolo della musica napoletana e nazionale.
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, Vessicchio è stato compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra, collaborando con alcuni dei più grandi interpreti della canzone italiana.
Il ricordo del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha espresso il suo cordoglio con un messaggio su X (ex Twitter):
“Addio al Maestro Beppe Vessicchio, grande compositore e direttore d’orchestra per tanti anni al Festival di Sanremo.
Nato a Napoli, amava la città e continuava a formare molti talenti della nostra terra. Con Napoli Città della Musica sapremo rendergli omaggio.”
Un messaggio che racchiude l’affetto di un’intera città verso un artista che ha sempre portato orgoglio e identità partenopea nel panorama musicale italiano.
Una carriera tra Sanremo, la televisione e la formazione
Peppe Vessicchio ha diretto l’orchestra del Festival di Sanremo per oltre trent’anni, dal 1990 al 2024, vincendo quattro edizioni: 2000 con Sentimento degli Avion Travel; 2003 con Per dire di no di Alexia; 2010 con Per tutte le volte che di Valerio Scanu; 2011 con Chiamami ancora amore di Roberto Vecchioni.
È stato anche arrangiatore e collaboratore di artisti come Gino Paoli, con cui scrisse Ti lascio una canzone, Edoardo Bennato, Andrea Bocelli, Zucchero, Ornella Vanoni, Elio e le Storie Tese, Ron, Biagio Antonacci e molti altri.
Oltre alla Rai e al festival ligure, Vessicchio è stato un volto noto anche su Canale 5, come insegnante e direttore d’orchestra nel talent Amici di Maria De Filippi, contribuendo alla formazione di numerosi giovani artisti.
Il Maestro che ha unito generazioni
Amato da pubblico e colleghi per la sua gentilezza, ironia e competenza, Vessicchio è diventato negli anni una vera icona pop.
La sua figura, associata al suono dell’orchestra di Sanremo, è rimasta impressa nell’immaginario collettivo come simbolo della musica di qualità e della cultura italiana.
Con la sua scomparsa, il mondo dello spettacolo perde uno dei suoi interpreti più autentici, ma il suo lascito artistico continuerà a vivere attraverso le note, gli arrangiamenti e le generazioni di musicisti che ha formato.