Si è svolto presso la Provincia di Savona il Forum Energie Rinnovabili e Cambiamenti Climatici promosso da Legambiente e ANEV - Associazione Nazionale Energia del Vento.

Il convegno ha coinvolto associazioni, enti, amministratori, Università e professionisti del settore che si sono confrontati su come affrontare la sfida delle energie rinnovabili e se queste possono essere una risposta per la mitigazione e l’adattamento alla crisi climatica in Liguria.

Alla presenza dell’Assessore allo sviluppo economico del Comune di Savona Francesco Rossello, del Presidente della Provincia di Savona Pierangelo Olivieri, dell’Assessore all’Energia della Regione Liguria Paolo Ripamonti si sono susseguiti interventi che hanno approfondito i temi dell’energia e dei cambiamenti climatici.

Quale modello energetico si debba mettere in campo in Liguria per attuare la transizione ecologica e come le comunità energetiche rinnovabili sostenibili (CERS) e gli impianti eolici possano essere un’opportunità per il territorio, come avere energia rinnovabile a km zero e come i paesaggi rinnovabili possano rappresentare una nuova prospettiva di bellezza.

Sono stati inoltre presentati i risultati dello studio sull’accettabilità degli impianti a fonti rinnovabili, i dati ambientali a supporto di uno sviluppo sostenibile e il ruolo dell’Osservatorio Ligure sulla Biodiversità e si è approfondito il tema dell’importanza della transizione energetica nell’adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici e quale futuro immaginare per la Liguria.

Il vento come opportunità - Ne è convinto Simone Togni, Presidente ANEV, Associazione Nazionale Energia del Vento: «L’energia eolica rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo per i nostri territori: crea nuova occupazione qualificata, contribuisce alla sicurezza energetica e ci permette di accelerare la transizione verso un modello più sostenibile. Il nostro impegno - continua Togni - è garantire che ogni progetto sia integrato nel paesaggio, rispettoso dell’ambiente e capace di generare valore condiviso. Allo stesso tempo, riteniamo fondamentale il dialogo costante con le comunità locali, perché solo attraverso il confronto e la trasparenza possiamo costruire interventi realmente utili e duraturi. L’eolico non è soltanto una tecnologia: è una scelta strategica che guarda al futuro, alla crescita del territorio e al benessere delle prossime generazioni. Per questo stiamo lavorando affinché ogni iniziativa sia accompagnata da percorsi di informazione, monitoraggi rigorosi e ricadute concrete sul tessuto economico e sociale. Vogliamo che l’energia pulita diventi non solo un obiettivo ambientale, ma un’opportunità reale di crescita e innovazione per tutti».

I dati del Dossier Osservatorio Città Clima 2025 di Legambiente ci segnalano come anche la Liguria sia tra le regioni più colpite dalla crisi climatica. Tra i comuni sopra i 500mila abitanti Genova è terza per numero di eventi estremi: sono 36 tra danni da allagamenti, piogge intense, vento, mareggiate. È evidente che non ci sia più tempo da perdere e sia necessario agire subito.

«La sfida energetica in Liguria deve essere accettata da tutto il territorio. - spiega Federico Borromeo, Direttore Legambiente Liguria - Occorre completare l’iter del Piano delle aree idonee come previsto dal DL199/2021 e dal successivo DM 21 giugno 2024. Le imprese che vogliono costruire impianti devono confrontarsi con i territori a cominciare dai Sindaci delle aree interessate anche quando non sono obbligati per legge a farlo, per dare alle comunità che ospitano gli impianti ritorni in termini energetici e di ripianificazione del paesaggio. La transizione ecologica passa attraverso le fonti rinnovabili e l’economia circolare, un modello alternativo a quello basato sullo sfruttamento delle risorse e delle fonti fossili che hanno causato e rischiano di causare irrimediabili danni climatici. A maggior ragione in una regione fragile come la Liguria occorre l’approvazione di un Piano di adattamento ai cambiamenti climatici».