Napoli

 "Come Gesù cacciò i mercanti dal tempio, anche la nostra gente ha reagito contro i nuovi mercanti che hanno provocato lo scempio ambientale su quella che una volta era la Campania felix, generando malattie, morti premature ed il crollo dell'economia agricola". Così il vescovo di Acerra (NAPOLI), monsignor Antonio Di Donna, nel corso dell'omelia per la 75esima giornata di ringraziamento dei frutti della terra, invitando però al rilancio dell'agricoltura per onorare la memoria "delle tante vittime innocenti dell'inquinamento ambientale, martiri sacrificati sull'altare del profitto e della ragione di Stato".

Il presule, nell'esortare i consumatori a "fidarsi degli agricoltori locali, e dei loro prodotti che sono monitorati", ha sottolineato che la terra "grida per il male che le abbiamo provocato" e che "nuovi mercanti in questi decenni, con il silenzio colpevole anche dello Stato, si sono introdotti in questi territori per ragioni di profitto, provocando lo scempio ambientale. Inquinamento e smaltimento illegale dei rifiuti - ha proseguito - hanno provocato malattie e morti premature. Ma come Gesù di fronte ai mercanti del tempio, anche la nostra gente ha reagito, soprattutto le madri coraggio, che hanno visto ammalarsi e morire i loro figli, i comitati, i medici e le nostre chiese. Questo dramma non è limitato, e riguarda l'intero nostro Paese. La terra dei fuochi non è un luogo, ma un fenomeno". Di Donna, però, ha anche sottolineato che "non tutto è perduto". "Gli uomini possono anche ritornare a rigenerare se stessi e la terra - ha concluso - ma non bisogna abbassare la guardia e spegnere i riflettori: dobbiamo continuare con la denuncia profetica e con l'opera di educazione delle nostre comunità".