Si chiama Seckan Abdoulie, ha 26 anni e viene dal Gambia. Ha un nome e una identità l'uomo che da giorni vagava in via Ferriera tra tunnel e Mercatone. Una storia, l'ennesima storia di disagio e sofferenza di un invisibile. Le cronache di Avellino raccontavano di lui come di un uomo isolato, fragile, rannicchiato sotto la pioggia, lungo il tunnel di via Ferriera.
Magro, silenzioso, in stato di evidente disagio fisico e psicologico, aveva rifiutato qualsiasi aiuto.
Dalla segnalazione sui social all’intervento dei volontari
Grazie alla mobilitazione dei cittadini e all’attenzione suscitata dalla stampa,
I volontari della Misericordia sono intervenuti e hanno accompagnato l'uomo alla “Don Tonino Bello”.
un primo passo per aiutare l'uomo .
La vicenda di Seckan invita a riflettere.
Non è solo la storia di un singolo, ma il segnale di un fenomeno più ampio: l’emergenza di chi vive ai margini.
Seckan ha ricevuto una mano.
Non è la soluzione di tutti i problemi, ma è un passo importante.
Un piccolo segno che l’attenzione civile può trasformarsi in aiuto concreto.