L’elicottero era decollato nella tarda mattinata di domenica dall’aeroporto “Giovanni Nicelli” del Lido di Venezia, diretto verso l’aviosuperficie “Serristori” di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo. Poco prima delle 17 il velivolo aveva segnalato un’avaria tramite un messaggio telefonico inviato a un familiare di Paglicci. Poi il contatto radio si è interrotto e l’aeromobile è scomparso dai radar. Subito dopo è partito l’allarme al 118, con l’attivazione del sistema satellitare internazionale Cospas-Sarsat per la localizzazione di emergenza. Dopo ore di ricerche rese difficili dalla nebbia e dalle raffiche di vento, le squadre del Soccorso Alpino hanno individuato i resti dell’elicottero nella mattinata di lunedì, in una zona boscosa particolarmente isolata tra Badia Tedalda, in provincia di Arezzo, e Borgo Pace, nel Pesarese. L’area, raggiungibile solo a piedi, è stata circoscritta per consentire ai tecnici e ai Vigili del Fuoco di procedere in sicurezza alle operazioni di recupero e di accertamento.

I passeggeri

Mario Paglicci, 77 anni, era un imprenditore orafo di Arezzo, punto di riferimento nel settore della gioielleria artigianale toscana. Con lui viaggiava l’amico e socio in affari Fulvio Casini, 67 anni, imprenditore di Sinalunga e appassionato di volo. Entrambi erano piloti esperti e conoscevano bene la rotta che collega il nord Adriatico alla Toscana. Oltre cinquanta operatori hanno partecipato alle ricerche: squadre del Soccorso Alpino e Speleologico di Toscana e Marche, Vigili del Fuoco, Carabinieri, militari dell’Aeronautica e dell’Esercito, insieme alle unità cinofile e ai droni per il rilevamento aereo. Durante la notte le operazioni sono proseguite via terra, a causa delle condizioni meteo avverse che impedivano i sorvoli. Al lavoro anche volontari locali, boscaioli e cacciatori, che hanno offerto supporto logistico e conoscenza del territorio.

Le prime ipotesi sulla dinamica

Secondo una prima ricostruzione, il velivolo avrebbe subito un’avaria al motore mentre sorvolava l’Appennino, perdendo quota e impattando contro la vegetazione. La fusoliera risulta distrutta e in parte bruciata. Sarà la relazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo a chiarire le cause dell’incidente, comprese le eventuali variabili meteorologiche che avrebbero potuto incidere sulla stabilità del volo. Arezzo e la Valdichiana sono sotto choc per la notizia. Paglicci era conosciuto come imprenditore generoso e innovativo, mentre Casini era molto stimato nell’ambiente imprenditoriale senese. In segno di cordoglio, le rispettive associazioni di categoria hanno espresso vicinanza alle famiglie e ai dipendenti delle aziende coinvolte.