Il Tribunale Collegiale di Napoli, Prima Sezione Penale, ha rigettato la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Napoli che aveva chiesto per la madre di Emanuele Sibillo, Anna Ingenito, classe 1971, la revoca del beneficio della sospensione condizionale della pena con conseguente esecuzione della stessa.
In particolare, la Procura aveva chiesto l'esecuzione di due sentenze di condanna passate in giudicato ed emesse nei confronti della donna, relative a vicende commesse nell'anno 2017.
In una delle condanne, era stata contestata anche la circostanza aggravante del metodo mafioso. La richiesta di esecuzione delle sentenze passate in giudicato scaturiva dal superamento del limite consentito per ottenere il beneficio della pena sospesa. Nella giornata di oggi, il Tribunale Collegiale, al termine di una articolata udienza, celebratasi in più giorni, ha accolto in pieno la tesi prospettata dal difensore di fiducia di Lady Sibillo, l'Avvocato avellinese Rolando Iorio, il quale ha chiesto l'annullamento di una delle due sentenze prese in considerazione dalla Procura, trattandosi di un titolo esecutivo di cui non poteva tenersi conto ai fini della valutazione della richiesta di revoca della sospensione condizionale della pena avanzata dall'Organo Requirente.
La richiesta di esecuzione, pertanto, è stata rigettata consentendo a Lady Sibillo di restare libera.