"L'acqua è un bene comune, è un tema delicatissimo da trattare con la crisi idrica e con un concordato preventivo la cui relazione trimestrale al tribunale va presentata entro il giorno 20. Ho immaginato di dover informare i soci in assemblea e con un'informazione chiara e trasparente. Informeremo i sindaci con i nostri consulenti sulle condizioni economico-finanziarie dell'ente al 30 ottobre 2025: crediti, debiti, pignoramenti, debiti pre-concordato, debiti post-concordato": così si è espressa il nuovo amministratore unico di Alto Calore Servizi, Alfonsina De Felice, in occasione del primo incontro con i sindaci soci nella sede di Corso Europa. Assemblea a porte chiuse sviluppata su questi aspetti: "Il direttore Palomba relaziona su crisi idrica e ripristino delle reti, idriche e fognarie. Ci sono perdite causate da scarsa manutenzione ed è un problema che riguarda tutto il Paese. È un'assemblea di tipo tecnico. Tutto il materiale verrà reso pubblico e trasparente. I soci vogliono conoscermi e capire cosa sarà fatto. È un primo incontro e faremo ciò che il buonsenso consiglia di fare: ridurre gli oneri concordatari per superare la vigilanza e contemporaneamente rilanciare gli investimenti se vogliamo che le condotte vengano riparate e non disperdano acqua recuperata d'inverno in estate. Speriamo anche che nevichi".
"Molte persone ritengono che pagare l'acqua sia un optional"
"Le tariffe? Sono molto al di sotto di quelle che prevede Arera al minimo. Ho ricevuto le statistiche sui bonus destinati alle famiglie meno abbienti che vengono pagate sulla fiscalità generale. Dobbiamo fare in modo che i cittadini paghino l'acqua, anche dove non c'è carenza idrica come ad Avellino. C'è una situazione di acqua erogata 24 ore su 24. Se vi girate intorno e chiedete attività commerciali e anche singoli c'è un tasso altissimo di evasione. - ha aggiunto De Felice - Non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Non piove, le condotte perdono, molte persone ritengono che pagare l'acqua sia un optional, questa povera società come può pensare di andare avanti. Questa è la mia responsabilità, questo è come io intendo muovermi. Concretamente i passi saranno tutti pubblicati sul sito ufficiale. Non vogliamo che l'acqua, tema molto sensibile, venga gettato nell'agone politico. Ne fanno le spese i cittadini, l'ente e i dipendenti. Se non riusciremo ad uscire da questa 'stretta' l'unica via sarà quella di portare i libri in tribunale. Non ci voglio credere perché credo che per l'acqua questi istituti giugulatori funzionino fino a un certo punto perché la gente deve usare l'acqua. Abbiamo un tema troppo importante. Vedo una campagna elettorale civile e tranquilla, ma mi sono posta per un lavoro che va oltre. Subito dopo le elezioni ci sarà tempo e modo per un contatto diretto con l'informazione".
"Area vasta come necessità"
"Il piano di interventi? Abbiamo già avuto cospicui finanziamenti. Altri già esistevano. Le reti sono di proprietà dei Comuni, noi siamo i gestori. I sindaci perché devono creare un rapporto di affidamento con Alto Calore per acqua, fogne e depurazione. L'acqua scorre e non c'è una questione di campanile. C'è un'area vasta come concetto e come necessità. Dobbiamo ragionare per area vasta. Subito dopo le scadenze del concordato, 20 novembre e 12 dicembre per il piano di rientro, riuniremo gruppi di comuni con le schede e con l'obiettivo di creare dei collegamenti e cominciare queste gare".
Il motivo delle "porte chiuse" per l'assemblea
C'è un problema ambientale per l'Alto Calore. Occorre riservatezza in questa fase e ciò non significa essere poco trasparenti. Occorre parlare di meno e parlare in modo più appropriato, idoneo. Sono stata chiamata perché mi avranno riconosciuto una certa esperienza. Avverto che non è ancora il clima giusto. Per argomenti particolari è possibile che le porte saranno riaperte. È un momento critico e anche io devo capire meglio. Sulle porte chiuse centra anche la campagna elettorale".