AGGIORNAMENTO 3 DICEMBRE
Resta in carcere Luigi Iadevaia (avvocato Paolo Abbate), 54 anni, di Dugenta, arrestato meno di un mese fa per tentato omicidio. Il Riesame ha infatti respinto il ricorso cntro l'ordinanza di custodia cautelare adottata nelle indagini sull'episodio accaduto all'alba del 10 giugno. Quando due 30enni, anche loro di Dugenta, mentre parlavano e fumavano in una Panda ferma nei pressi dei campi di proprietà del 54enne, erano stati colpiti da una fucilata: uno – I.C-. era stato raggiunto alla mano, l'altro – P. A-, in prognosi riservata all'ospedale di Caserta, all'addome.
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Ha ribadito quanto aveva detto nell'immediatezza del fatto al pm Marilia Cpitanio e ai carabinieri. Ha prodotto alcune foto ed un video per illustrare la sua posizione rispetto alla macchina e le condizioni di bassa visibilità alle 5 del mattino. Confermando, come aveva già fatto, che non avrebbe mai potuto vedere l'auto e i suoi occupanti, e di aver sparato in direzione di due cinghiali.
Assistito dall'avvocato Paolo Abbate, si è difeso così dinanzi al gip Roberto Nuzzo durante l'interrogatorio in carcere, Luigi Iadevaia 54 anni tra meno di un mese, di Dugenta, arrestato qualche giorno fa per tentato omicidio nelle indagini sull'episodio accaduto all'alba del 10 giugno. Quando due 30enni, anche loro di Dugenta, mentre parlavano e fumavano in una Panda ferma nei pressi dei campi di proprietà del 54enne, erano stati colpiti da una fucilata: uno – I.C-. era stato raggiunto alla mano, l'altro – P. A-, in prognosi riservata all'ospedale di Caserta, all'addome.
Rispondendo alle domande, Iadevaia ha ripetuto di aver notato i due ungulati attraverso il visore telescopico della sua carabina a carica singola, e di aver fatto fuoco nella loro direzione, per evitare che danneggiassero i suoi campi coltivati a mais. Poi era andato a vedere che fine avessero fatto, raggiungendo un'area diametralmente opposta e distante alcune centinaia di metri da quella lunga la quale nel frattempo si stava muovendo il veicolo. La difesa ha chiesto la revoca o la sostituzione della misura cautelare.