Fatture per operazioni inesistenti tra societa' riconducibili a uno stesso gruppo familiare e contributi pubblici incassati illecitamente. E' il centro di un'inchiesta della Procura di Salerno che ha portato, oggi, la Guardia di Finanza a eseguire un'ordinanza del gip salernitano che applica il sequestro di beni, tra cui disponibilita' finanziarie, crediti e valori aziendali, per oltre 4,6 milioni di euro.
Le misure cautelari reali riguardano piu' societa' salernitane coinvolte in quello che gli inquirenti definiscono un articolato sistema di frode fiscale. I militari delle Fiamme Gialle hanno ricostruito, infatti, il meccanismo fraudolento fondato sull'emissione e sull'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti tra societa' riconducibili allo stesso gruppo familiare, create solo per generare indebiti vantaggi fiscali e per conseguire illecitamente contributi pubblici regionali e statali.
L'indagine ha consentito di riscontrare l'emissione e l'utilizzo di fatture per oltre 11 milioni di euro, connessi a violazioni tributarie e finanziarie, tra cui l'Iva dovuta e non versata, l'indebita compensazione di crediti d'imposta e la percezione illecita di contributi pubblici relativi sia a progetti cofinanziati dal Por Campania Fesr 2024-2020 sia ad altri programmi agevolati. Sono sette le persone fisiche e sei le societa' segnalate alla procuraper dichiarazione fraudolenta mediante l'uso e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento d'imposta, indebita compensazione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.