Nei villaggi a sud di Huliaipole la situazione è tornata critica. Le forze ucraine si sono ritirate da cinque località – Novouspenivske, Nove, Okhotnyche, Uspenivka e Novomykolaivka – dopo giorni di bombardamenti e avanzate russe. L’esercito di Mosca ha intensificato gli attacchi lungo la linea del fronte, colpendo obiettivi civili e logistici. Le autorità locali ucraine hanno disposto nuove evacuazioni, invitando la popolazione rimasta a lasciare le aree più esposte. La controffensiva di Kiev, avviata mesi fa, è rallentata anche per la scarsità di munizioni e mezzi, mentre crescono le difficoltà nel mantenere il controllo dei villaggi più vicini alla linea di contatto. Le organizzazioni umanitarie segnalano una nuova ondata di sfollati verso Zaporizhzhia città e Dnipro, con problemi di approvvigionamento elettrico e sanitario.

L’apertura di Mosca agli Stati Uniti

In parallelo agli sviluppi militari, Sergej Lavrov ha dichiarato che la Russia è pronta a “riprendere il dialogo con gli Stati Uniti su temi strategici”, citando la possibilità di un vertice tra Vladimir Putin e la nuova amministrazione americana. Il riferimento è a un possibile incontro in Europa orientale, forse a Budapest, che secondo Mosca potrebbe segnare l’inizio di una fase negoziale. L’apertura russa arriva in un momento delicato: l’esercito di Kiev è in difficoltà e le capitali europee faticano a mantenere compatta la linea del sostegno militare. Lavrov ha parlato di “spiragli di cooperazione” sui test nucleari e sulle garanzie di sicurezza, segnali interpretati dagli osservatori come un tentativo di Mosca di riaccreditarsi come interlocutore globale, pur senza arretrare sul piano militare.

Le tensioni italiane sull’invio di armi

Sul fronte politico italiano, il governo si trova diviso sull’acquisto di nuovi armamenti destinati a Kiev nell’ambito del programma di cooperazione con gli Stati Uniti. Le resistenze di Matteo Salvini e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti hanno di fatto congelato la decisione, spingendo Guido Crosetto ad annullare il viaggio che avrebbe dovuto compiere a Washington nei prossimi giorni. Il ministro della Difesa difende la necessità di proseguire gli impegni presi con la NATO e con i partner occidentali, ma il fronte interno della Lega chiede di ridurre gli aiuti militari, sostenendo una linea più “realista” e meno interventista. Anche al Ministero del Tesoro si teme l’impatto finanziario del nuovo pacchetto di spese per la difesa.