Mario Pepe
La città del corallo ha un nuovo piano di protezione civile comunale. È quello presentato nella sala conferenza dell’ex orfanotrofio della Santissima Trinità alla presenza del sindaco Luigi Mennella, dell’assessore Antonio Ramondo, della vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia, della dirigente Maria Gabriella Camera e dei geologi Francesco Cuccurullo ed Osvaldo Nelson.
In particolare, la gestione dell’emergenza prevede percorsi distinti per la popolazione e per i soccorritori, al fine di massimizzare l’efficienza e la sicurezza: per la popolazione vengono individuate aree di attesa e di ricovero, per i soccorritori aree di ammassamento e di intervento: «Per Torre del Greco - è stato evidenziato durante i lavori - sono state individuate otto aree di attesa della popolazione.
Tra queste, quattro sono state indicate anche come aree di ricovero scoperte e una come area di ammassamento dei soccorsi». Lo scopo è di «ospitare la popolazione evacuata che non può rientrare nella propria casa per un periodo di tempo prolungato, fornendo assistenza completa (alloggio, cibo, sanità)». Queste le aree indicate dal piano: aree di attesa sono la villa comunale Ciaravolo di corso Vittorio Emanuele, l’area verde di via Sant’Elena, l’area mercato di viale Sardegna; area di attesa e di ricovero della popolazione sono il mercato di via Circumvallazione, il parcheggio di via onorevole Crescenzo Mazza e il piazzale dell’ex area mercato di via Nazionale; infine area di attesa e di ammassamento soccorsi è quella a verde di via Giovanni XXIII. Oltre a queste zone, per una migliore gestione dell’emergenza sono state individuate altre due aree di attesa (zona casello di Torre del Greco e via Prota) che, allo stato attuale, non sono utilizzabili per la gestione dell’emergenza perché non presentano gli standard necessari per svolgere la funzione di aree di emergenza.
«La storia ci ha insegnato - ha tenuto a precisare il sindaco Luigi Mennella - che durante l’eruzione pliniana del 79 a. C., è partita da Torre del Greco la prima operazione di protezione civile. Un esempio importante, dal quale ancora oggi dobbiamo prendere spunto per garantire la sicurezza dei cittadini». «Il piano deve essere aggiornato ogni cinque anni e la città deve iniziare a ragionare con i criteri della protezione civile - ha aggiunto l'assessore Antonio Ramondo - Abbiamo attivato i canali per reperire nuovi fondi; nel frattempo abbiamo rimosso aree non funzionali individuando tre punti necessari per il raduno dei cittadini, tutti posti lungo le direttrici autostradali: rotonda del casello, area dell'ex pinetina e all'altezza del tribunale di Torre Annunziata».