Solofra

di Paola Iandolo 

 La Procura di Avellino ha chiesto il rinvio a giudizio per ventiquattro indagini coinvolti in un giro di riciclaggio di somme per milioni di euro create grazie ad operazioni inesistenti. Un’indagine sfociata in due misure cautelari e l'iscrizione di ventiquattro persone nel registro degli indagati. Ora il pm della Procura di Avellino Luigi Iglio ha firmato la richiesta di rinvio a giudizio che sarà discussa il prossimo 13 gennaio davanti al Gup del Tribunale di Avellino Mauro Tringali. Il meccanismo era stato ricostruito dalle indagini dei militari delle Fiamme Gialle della Tenenza di Solofra.


Un’impresa capofila, quella che raccoglieva e generava i crediti nel Lazio, tre imprese “ponte” o “buffer” (cuscinetto) , che facevano da tramite tra la “capofila” e le “cartiere”, queste ultime, una vera “galassia” almeno diciassette, tutte intestate a soggetti “prestanome” scelti tra giovanissimi. Le accuse a vario titolo vanno dall’ associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e all’autoriciclaggio, fino all’uso e all’emissione di fatture false. In tre anni la Guardia di Finanza di Avellino sono riuscite a chiudere il cerchio su un sistema di riciclaggio milionario, che aveva al centro proprio la cittadina conciaria.

Da Roma partivano le fatture emesse ovviamente per operazioni inesistenti e destinate alle tre imprese “cuscinetto” che poi le smistavano alle altre imprese che rilasciavano le fatture. Ai titolari delle imprese create in poco tempo e senza alcuna attività,andavano poche centinaia di euro. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Gaetano Aufiero, Mimmo Iommazzo, Massimiliano Russo, Vincenzo Dino Iasuozzi, Valentina Musto, Rosaria Vietri, Ennio Napolillo, Stefano Vozella, Roberto Flammia, Raffaele Tecce, Giuseppe De Stefano, Maddalena Corbisiero, Pasqualino Flammia, Carmela Giaquinto e Viviano Nobile.