Salerno

Un mattone. Pesantissimo. “Non importa come, l’importante è vincere”. Lo ripetono i calciatori, lo sussurra tra le righe anche Giuseppe Raffaele facendo il conto delle occasioni sprecate per provare a sottolineare il successo meritato, lo ribadiscono e ne gioiscono i tifosi. Non saranno i tre punti determinanti per la promozione in serie B perché di strada bisogna farne (e tanta) e di salite impervie che attendono la Salernitana lungo il cammino s’intravedono all’orizzonte. Eppure, la vittoria della Bersagliera ad Altamura dà la sensazione di un colpo che può essere solo un toccasana per la classifica, per il morale, per un ambiente che fa quadrato, che vuole sognare insieme. La Salernitana si riprende la vetta della classifica che somma solo i punti e non il bel gioco o gli “Expected Goal”.

“Insieme, combattiamo”

La corsa sfrenata dopo il penalty trasformato da Golemic la fotografia di quanto veleno avesse in corpo la Salernitana, sotto di un gol pronti-via nella domenica che doveva essere di festa, di sorpasso ed invece si stava trasformando in uno psicodramma. Le difficoltà nel cucire gioco nel primo tempo restano elementi da analizzare, soprattutto quando la Bersagliera si ritroverà a dover fronteggiare avversari di ben altra caratura. Resta però il cuore, la fame, la dedizione e anche la fortuna che possono segnare la storia di un campionato. La Salernitana l’ha afferrata e l’ha fatta sua, cinica e spietata dal dischetto, dimostrando di avere personalità nei momenti che contano. L’abbraccio della gente al triplice fischio finale, il “Despacito” per celebrare il trionfo e quel “Noi con voi, voi con noi: combattiamo” che è il mattone più importante anche del primato per sognare insieme.