Afragola

Il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani esprime il proprio profondo dolore per la scomparsa del giovanissimo Davide, che a soli quattordici anni ha affrontato una lunga e ingiusta sofferenza, lasciando un vuoto che non può essere misurato.

"In queste ore di smarrimento, l’intera comunità di Afragola si stringe attorno alla famiglia e a quanti hanno avuto la fortuna di incontrarlo.

L’Istituto Comprensivo “Marconi-Rocco”, che ha accompagnato Davide durante anni preziosi della sua crescita -  scrive il presidente Romano Pesavento - lo ha voluto ricordare come «un bambino dolce, delicato, sensibile e intelligente, capace di portare luce e gentilezza in ogni ambiente».

Parole che non sono mera commemorazione, ma testimonianza viva del suo passaggio. La sua curiosità, il suo caratteristico ciuffo colorato, la partecipazione al progetto Erasmus a Parigi, il suo modo di ascoltare e di osservare il mondo con occhi puri: tutto di lui racconta un bambino che sapeva portare bellezza anche nei giorni difficili.

Una comunità scolastica che oggi piange non solo Davide, ma anche il ricordo della sua ex compagna di classe Martina Carbonaro, vittima di femminicidio.

Due giovani vite spezzate, due ferite che interrogano la coscienza collettiva e richiamano con forza tutti al dovere di proteggere, ascoltare, accompagnare i nostri ragazzi.

Come coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani, sentiamo il dovere di lanciare un messaggio chiaro, che nasce proprio da tali tragedie:

La scuola non è un luogo accessorio della società: è la sua infrastruttura morale, il suo centro vivo, il primo spazio in cui si costruisce la cultura dei diritti, del rispetto, della cura reciproca. Ignorare la scuola significa indebolire l’intera comunità. Sostenerla significa proteggere il futuro.

Davide, con la sua dolcezza discreta, ci ricorda quanto ogni bambino sia portatore di un mondo fragile e prezioso. La sua storia ci chiede di non lasciare nessuna famiglia sola nella sofferenza, nessun giovane senza sostegno, nessuna comunità educante senza gli strumenti per affrontare eventi traumatici.

La morte di un ragazzo, qualunque sia la sua storia, è sempre una sconfitta per tutti. Ma è anche un appello: un appello a trasformare il dolore in una maggiore responsabilità sociale; a riconoscere che la tutela dei minori non è un compito delegabile; a comprendere che il benessere emotivo degli studenti non è un accessorio, ma un diritto umano fondamentale; a rafforzare la presenza della scuola come presidio di equilibrio, di cura e di speranza.

Ci stringiamo con rispetto e profondo affetto attorno ai genitori Gustavo e Maria, alla loro famiglia e a quanti oggi vivono questa perdita come una ferita personale. Ma rivolgiamo anche uno sguardo più ampio, perché la memoria di Davide non resti soltanto un ricordo, ma si trasformi in impegno concreto".