Avellino

Gemelle per sempre. Alice ed Ellen Kessler, le iconiche gemelle tedesche conosciute nella tv italiana, sono morte all'età di 89 anni, ieri, a Monaco di Baviera, ritrovate senza vita nella loro casa. Inseparabili sul lavoro come nella vita, le due non si sono mai sposate e nemmeno hanno avuto figli, tanto è vero che parlando della loro eredità in alcune interviste, avevano manifestato il desiderio di devolvere i loro averi ad associazioni umanitarie.

Avellino e il Raduno dei Gemelli

Avellino è stata, dopo Altavilla Irpina, la sede della quinta edizione del raduno nazionale dei gemelli. Una manifestazione intorno a cui ruotano sentimenti, iniziative, progetti e storie vere. "In queste ore sto sentendo tantissimi gemelli e gemelle che mi stanno chiamando - spiega la presidente del "Raduno dei Gemelli, Io vado da voi" Antonia Di Nardo, talentuosa fotografa di Altavilla Irpina, fondatrice e organizzatrice dell'evento -. Ho sentito con profonda vicinanza il caro Bruno Ungolo, che ha perso suo fratello che si era ammalto. Dolore che si aggiunge a dolore, in questi giorni di profondo lutto per i gemelli, che vivono in tutto il mondo. Nel 2024 regalammo pigotte speciali ai vincitori delle varie categorie, nel corso del Raduno. Tra queste ricordo quelle dedicate proprio alle gemelle Kessler, che portavano la scritta: "88 anni assieme". Erano pigotte speciali, come quelle dedicate alla Vangone, a Romolo e Remo e altre coppie di gemelli speciali. L'amore che esiste tra due gemelli è forse il più alto messaggio di pace e solidarietà che possa esistere, se si pensa che si ama più di sè stessi una persona altra, che è parte del proprio essere".

Le gemelle Vangone

Tra i messaggi che in queste ore affollano i social anche quello delle Vangone, nel 2024 testimonial del Quarto raduno dei gemelli di Avellino: "Il legame tra due gemelli è indissolubile, unico, e spesso è più facile immaginare che si spengano insieme piuttosto che uno sopravviva all’altro. Questa doppia morte ci sconvolge, ma non ci meraviglia. Non la giustifichiamo in alcun modo, ma non ci stupisce.
Se dovessimo rinascere, non vorremmo mai essere gemelle. Perché, pur sapendo quante meraviglie ci siano nel nascere come coppia – nel non essere mai soli, nell’avere già l’altra metà (al punto da cercare nelle nostre vite qualcuno che sia “l’altro intero”) – viviamo una condizione, non una scelta. Uno status, non una possibilità. E allora proviamo a spiegarlo ancora meglio: avete presente il vostro corpo e le parti che lo compongono? Avete braccia, gambe, naso, orecchie, mani, labbra… potremmo andare avanti all’infinito. Ma non avete “scelto” di avere due braccia, due gambe, due orecchie. È così che siete nati. È così che siete “fatti”. Ecco: noi gemelli siamo la stessa cosa. Siamo nati così. Un solo ovulo diviso in due (per i mono zigoti) o due ovuli distinti fin dall’inizio (per i dizigoti). Ci avete pensato davvero? Provate a farlo sul serio: cosa significa essere due, senza avere la minima idea di cosa voglia dire essere uno?
Come si potrebbe insegnare a un adulto, già fatto e formato, a camminare all’improvviso con una gamba sola?
Non stiamo giustificando il suicidio – lo abbiamo vissuto in famiglia e sappiamo la disperazione che lascia dietro di sé.
Ma, in quanto gemelle, sentiamo profondamente il dolore di queste due donne bellissime che da oggi non ci sono più.
Ciò che ci auguriamo è che, da questa vicenda, si inizi davvero a parlare in TV della condizione gemellare non solo in modo caricaturale, comico, da film horror o – peggio – con allusioni inappropriate. Sarebbe bello e doveroso mostrare i gemelli non come “fenomeni da baraccone”, ma come una condizione reale, profonda, un modo di vivere che noi per primi non possiamo comandare, né dirigere, né gestire: possiamo solo accettare.
E per farlo serve maggiore consapevolezza anche da parte di chi ci circonda. Basta far credere che il nostro legame dipenda da una scelta o da una volontà personale.
Cosa si prova ad essere gemelli? Diamine, cosa ne sappiamo! Quello siamo sempre state. Adriana e Giuliana Vangone".