La premier ha voluto una visita al Quirinale dopo la pubblicazione di un articolo che attribuiva al consigliere del Capo dello Stato alcune dichiarazioni volte a ostacolare l’azione di governo. Fonti di Palazzo Chigi spiegano che l’obiettivo era ribadire che non esiste alcuno scontro istituzionale e che la sintonia tra Palazzo Chigi e il Colle «non è mai venuta meno». Durante l’incontro la premier ha espresso al Presidente il proprio «rammarico» per le parole – definite istituzionalmente e politicamente inopportune – pronunciate dal consigliere del Colle in un contesto pubblico e riportate dalla stampa. Contestualmente ha chiarito che la richiesta di smentita formulata dal capogruppo del partito di maggioranza non aveva come bersaglio il Colle, ma mirava a circoscrivere la vicenda al suo ambito reale, a tutela dell’istituzione. Oltre alla questione interna, il colloquio ha toccato temi esterni all’immediata polemica: fonti governative segnalano che la premier e il Capo dello Stato hanno affrontato dossier internazionali in vista della partecipazione italiana a summit globali. Il messaggio istituzionale lanciato è chiaro: il governo e il Quirinale si muovono in sintonia su scala nazionale ed estera.
Il significato politico della visita
La visita rappresenta un segnale forte: evita che la tensione si trasformi in crisi, mostra proattività del governo nel preservare il rapporto tra istituzioni e chiarisce pubblicamente l’assenza di divisioni. Tuttavia, la vicenda lascia aperti interrogativi: quanto effetto avranno le precisazioni pubbliche? Quali misure concrete seguiranno per evitare che certi episodi incidano sul clima istituzionale? Il faccia a faccia tra la premier e il Capo dello Stato ha centrato l’obiettivo di rassicurare sul piano istituzionale. Le fonti governative insistono sulla «sintonia mai venuta meno», ma resta da vedere se questa visita segnerà non solo un gesto formale, ma anche un cambiamento operativo nella gestione delle relazioni tra forze politiche e Colle.