A Panni in provincia di Foggia, paese della zampogna, al confine con Savignano Irpino e Montaguto, è rinata una casa che racconta il passato e costruisce il futuro. Negli anni ’60 del secolo scorso era la residenza delle suore e l’asilo del paese. Poi è diventata una casa-alloggio per persone con fragilità mentali. Dal 2013, purtroppo, era rimasta chiusa, inutilizzata.

"Oggi, grazie ai finanziamenti regionali - afferma Raffaele Piemontese, vicepresidente della regione Puglia e assessore alla sanità, benessere animale e sport per tutti - quello stesso edificio torna a vivere come Centro Sai sistema di accoglienza e integrazione, completamente ristrutturato e adeguato alle normative.

Un luogo ordinato, sicuro, con tutti i servizi necessari: un modello che nei Monti Dauni ha già dimostrato di funzionare, perché affronta il tema dell’immigrazione senza la lente dell’emergenza, ma attraverso relazioni quotidiane, integrazione, normalità.

Il nuovo Sai di Panni sarà anche una risposta allo spopolamento, con 6-8 nuovi posti di lavoro per persone del posto. Un segno concreto di come i piccoli comuni possano rinascere quando ci sono visione, ascolto e investimenti mirati.

Poche risorse della Regione Puglia hanno permeso di fare molto: rimettere in funzione uno spazio prezioso e restituirlo alla comunità, trasformandolo in un presidio di inclusione, lavoro e dignità. A Panni oggi non abbiamo inaugurato solo un centro: abbiamo aperto una possibilità.