Salerno

Un sistema pronto a cambiare pelle. E con esso anche il rischio di trasformare le risalite dagli inferi al paradiso calcistico della serie A sempre più un’utopia. Gabriele Gravina fa suonare l’allarme. Il momento del calcio italiano è complicatissimo. Un sistema pronto a crollare, non solo sportivamente ma anche per costi, gestioni sempre più difficili, campionati chiusi col fiatone. Tra i tanti aspetti che non funzionano, gli occhi del presidente della Figc si soffermano sul sistema delle promozioni e delle retrocessioni. In occasione dell’evento “Sport Industry Talk”, Gravina ha annunciato quelle che, in caso di via libera della riforma dei campionati professionistici, potrebbero diventare il nuovo meccanismo per tutte e tre le maggiori leghe italiane:

  • Serie A: due retrocessioni in Serie B (rispetto alle tre attuali);
  • Serie B: due promozioni in Serie A (rispetto alle tre attuali) e due retrocessioni in Serie C (rispetto alle quattro attuali);
  • Serie C: due promozioni in Serie B (rispetto alle quattro attuali) e dieci retrocessioni in Serie D (rispetto alle nove attuali).

La riflessione di Gravina: “La riforma del calcio italiano è già in atto, anche se forse si percepisce meno di quanto dica la realtà. È partita con l’approvazione del piano strategico a marzo 2024: un vero e proprio piano industriale che incide molto sul tema della sostenibilità. Stiamo cercando di mettere in sicurezza i conti del nostro calcio, ormai sempre più in difficoltà. C’è l’esigenza di raffreddare un sistema in difficoltà. Le 100 squadre professionistiche sono troppe. Siamo l’unica federazione al mondo con tre livelli professionistici. Serve coraggio: il decreto legislativo 36 consente di passare al semiprofessionismo con sgravi fiscali importanti per la Lega Pro”.