di Paola Iandolo
Rigettati i riesami per quattro irpini coinvolti nel maxi giro di usura nel quale erano finiti due imprenditori di Solofra. Dopo la nuova ordinanza di misura cautelare in carcere firmata dal gip del tribunale di Salerno, Annamaria Ferraiolo emessa nei confronti di quindici indagati accusati di associazione a delinquere finalizzata all'usura ed estorsione, i giudici del tribunale del Riesame di Napoli hanno rigettato i ricorsi discussi per gli imputati Luigi Pescatore, Massimo Evangelista e Antonio Donnacuo difeso dall'avvocato Gaetano Aufiero e Rocco Ravallese difeso dagli avvocati Raffaele Tecce e Alberico Villani. Dunque restano in carcere. Tornano ai domiciliari gli irpini Thomas Siano difeso da Tecce e Roberto Vietri difeso da Massimiliano Russo e Gennaro Ausiello. Esclusa l'aggravante mafiosa.
Intanto alcune misure cautelari emesse anche nei confronti dei componenti del clan Di Castellammare dopo le indagini del pm della DDa di Salerno, Soviero sono già state confermate dai giudici partenopei. I quindici sono accusati di aver imposto ai due imprenditori di Solofra, tassi usurai. I due, in difficoltà economica, sono stati costretti a non versare più il debito rimanente alle persone di Castellammare di Stabia.
Con la minaccia esplicita di essere legati al clan camorristico nuovamente operativo in Irpinia e subito riorganizzatosi dopo il colpo inferto con l’operazione del 2019, hanno costretto le due vittime a versare i soldi al sodalizio criminale irpino. L’incontro per imporre il pagamento di 60mila da corrispondere in rate mensili di 2mila euro, è avvenuto nell’ottobre 2024 in un bar della frazione di Caliano a Montoro. Ad attenderli c’è Diego Bocciero - difeso dall'avvocato Raffaele Bizzarro e ancora irreperibile - considerato un esponente del sodalizio criminale irpino, tutt'ora irreperibile.