Napoli

Con la morte di Ornella Vanoni cala il sipario su un'epoca, e il silenzio è l'unica musica che risuona oggi in Italia. La sua voce inconfondibile si è spenta e con lei il personaggio schietto e unico che ha attraversato più di mezzo secolo di storia dello spettacolo. Ma la sua eredità non si limita ai successi milanesi o romani: Ornella Vanoni aveva un legame d'amore profondo e duraturo con Napoli, la sua musica e i suoi grandi artisti.

Ornella Vanoni e Napoli: un connubio iniziato decenni fa

La signora della canzone italiana non si è mai sottratta al fascino della lingua partenopea, inserendo brani in dialetto in molti suoi album. Un legame sancito già nel 1964, quando vinse il Festival di Napoli cantando "Tu si' na cosa grande" in coppia con Domenico Modugno.

Ma il suo affetto per la città è fiorito anche nelle collaborazioni con gli artisti più influenti della musica moderna partenopea. Indimenticabile il suo omaggio a Mia Martini nel 1996, quando invitò sul palco al suo fianco Enzo Gragnaniello per cantare l'intensa "Cu’mme". Una collaborazione che si trasformò in amicizia, portandoli insieme al Festival di Sanremo.

E poi c'era l'ammirazione per Pino Daniele. La Vanoni ricordava con affetto l'incontro con il musicista napoletano, interpretando con la sua sensibilità unica, il capolavoro "Anima".

Un amore per Napoli che la legava anche ai grandi professionisti dietro le quinte. Il suo ricordo ci porta infine al Maestro Adriano Pennino, compositore, arrangiatore napoletano, che ha firmato la direzione d'orchestra per diversi suoi importanti lavori. e che oggi la ricorda con grande commozione: 

"Parlare di Ornella oggi è veramente difficile - dice il maestro in una intervista rilasciata per il Tg news di Ottochannel Canale 16 - . Abbiamo avuto un rapporto che è durato tantissimo. Negli anni ottanta ho fatto mille serate come pianista con lei, poi ho fatto tanti dischi ed è stato un canale che non si è mai interrotto, anzi, lei mi diceva delle parole bellissime al telefono,  si ricordava ancora della prima volta che aveva accompagnato MK.  L'ho sentita la settimana scorsa che dovevamo fare una cosa insieme in televisione. Lei mi canticchiava per vedere la tonalità di un pezzo, "Ho capito che ti amo" di Luigi Tenco. Dovevamo farla al pianoforte e voce e lei cantava al telefono con una voce pazzesca. Sembrava che stesse incidendo un disco. Invece mi stava solo dicendo la tonalità. Io potrei dire mille cose su Ornella, però posso dire che sicuramente era la cantante italiana più moderna che abbiamo mai avuto, ed una persona davvero speciale. Basta, mi fermo qua..." conclude il maestro Pennino con la voce rotta dalla commozione.