Benevento

Giovedì, in Tribunale. Sto facendo come al solito la mosca che vola da un'aula all'altra cercando di capire, dal momento che sulle porte d'ingresso non sono riportati i nomi degli imputati e, nel caso dei giudici monocratici, neanche l'accusa contestata, quali sono i processi che devono essere celebrati. Ho detto processi, dibattimenti aperti al pubblico che ha diritto ad essere informato da chi ha il dovere di farlo. Vabbè, andiamo avanti.

A distanza di alcuni metri c'è un avvocato che appena mi vede, contrariamente al solito, alza un po' il volume della voce. Lo fa, evidentemente, per richiamare la mia attenzione. Mi viene incontro, è in compagnia di una signora che non conosco. “Vieni, ti presento un giornalista, magari prendi qualche voto in più”, le dice, abbozzando un sorriso. A parte la qualifica di giornalista, che non mi appartiene perchè sono uno che cerca e pubblica notizie, resto sorpreso, ma sto al gioco.

“E' candidata al consiglio regionale”, aggiunge il legale. Stringo le mano ad entrambi, mi lancio in un “in bocca al lupo” - lo augurerei a chiunque – destinato alla candidata, una espressione che precede di un attimo una frase che suona come una doccia gelata. “Mi spiace, ho un altro orientamento culturale”, rispondo. “Ci mancherebbe, ognuno la pensa come vuole”, replica lei con stile ed educazione.

La conversazione va avanti per qualche minuto, poi ognuno torna alle cose da fare. Sono fatto così, non ce la faccio a nascondere ciò che penso, provo ad essere sempre leale, senza maschere di facciata. Mi era già capitato in un'altra occasione, identici i risultati. Il problema è che chi decide di scendere nell'agone politico ha quasi sempre a che fare con gente che ascolta le promesse e sua volta promette di assecondarle. Magari lo fa con più offerenti, senza alcun ritegno.

I politici, o coloro che aspirano ad esserlo, vanno a caccia del consenso. Sia chiaro, fanno legittimamente il loro lavoro. Per quanto mi riguarda, l'unico riscontro che mi auguro è quello di coloro che avranno la bontà di leggere queste poche righe. Parole in libertà, che bella la libertà.