Avellino e il ricordo del terremoto del 1980, 45 anni dopo. Tra macerie e disperazione c'era anche il professore Carmine Malzoni, con la clinica e i sanitari alle prese con la gestione dell'emergenza. Donne incinte ferite, bimbi che dovevano venire alla luce e i feriti in cerca di cure e assistenza. "Era il 23 novembre del 1980 quando l'Irpinia tremò a causa del terribile terremoto che scolvolse l'Italia. Ci ritrovammo tutti uniti per difendere la salute delle persone, per gestire un'emergenza, che ha cambiato la vita e il volto di un territorio". Ricorda il professore Malzoni.
La Malzoni divenne un ospedale da Campo
"La Malzoni divenne un ospedale da campo e nessuno si fermò anzi. Si continuò per l'intera notte e per i giorni a venire. Feriti, traumatizzati, donne incinte giusero in clinica per l'assistenza medica. Era il 23 novembre, tutto sembrava essere finito, ma i vagiti dei bambini nati quel giorno ci hanno ricordato che la vita non si arrende mai." Ricorda con malcelata commozione il professore, quasi sessanta anni da medico e una vita dedicata alla salute delle donne, delle persone, della vita.
Le donne incinte ferite e i parti
"Ricordo come fosse ieri quella sera del 23 novembre del 1980. Ero stato a casa del dottore Tulimiero rientrando trovai tutti, medici infermiere e pazienti, fuori dalla clinica luno il viale. Dissi a tutti di rientrare e tornare al lavoro - ricorda il professore Carmine Malzoni -. La Malzoni si trasformò in un ospedale da campo, vivemmo scene da guerra con feriti e interventi di ogni tipo per dare aiuto, cura e soccorso. Il pronto soccorso del Moscati era inagibile. L'emergenza da gestire era enorme. Le sale operatorie del Moscati erano inagibili. La clinica resse e lavorammo senza mai fermarci, quella sera, quella notte infinita e nei giorni a venire. Ricordo un bimbo di 10 anni con la vena cava lesa. Il nostro chirurgo Bruni era bloccato fuori città. dovetti intervenire io, eseuendo un intervento di chirurgia vascolare in urgenza, che riuscì perfettamente - ricorda Malzoni .. E poi i parti, le donne incinte ferite. Anche quella sera nacquero dei bimbi, la forza della vita che supera ogni calamità e avversità"