Il gelido sabato del Maradona di Napoli-Atalanta è passato lasciando spazio a un caldo e luminoso sole domenicale, quasi a voler scacciare le ansie e le paure che per due settimane hanno aleggiato su Napoli e sul Napoli.
Antonio Conte è uscito infine fuori dal suo mutacico isolamento e qualcosa ha detto, non proprio di banale, che rassicurasse ambiente, dirigenza, staff - rimasto a dialogare con la squadra nella ennesima settimana di ingiustificato silenzio nazionale - e, soprattutto, tifosi. Eccone alcuni passaggi: "Io sono una persona che fa parlare i fatti, tante chiacchiere non mi fanno impazzire e spesso mi ritrovo dentro queste chiacchiere. Ma ci sta e lo accetto, quando fai questo lavoro sai che sei soggetto a tanti giudizi e a queste situazioni. Alla fine per me è importante la realtà dei fatti...Per noi è una vittoria importante, c'era elettricità ed energia positiva oggi al Maradona, questo ha coinvolto un po' tutti. È stato un primo tempo importante sotto tutti i punti di vista, nel secondo tempo quel gol ci ha messo un po' d'ansia, noi cercavamo di avere la stessa intensità del primo tempo. I ragazzi sono stati molto bravi, mi è piaciuto tutto quello che c'è stato, dobbiamo continuare sapendo che questa elettricità che ci deve essere l'anno scorso ci ha portato a fare qualcosa di straordinario. Non lo deve dimenticare nessuno: l'unità e la compattezza porta a superare gli ostacoli."
Ma non solo. Il tecnico salentino ha poi aggiunto: "È da coinvolgere un po' tutti e tutti devono sentirsi coinvolti. Sono comunque passati cinque mesi, abbiamo veramente bisogno di tutti. Oggi sono contento: Beukema ha rigiocato e ha fatto una buona prestazione, Lang ha fatto la prima da titolare al Maradona... Sicuramente si può crescere e tutti dobbiamo continuare a crescere. Però ecco, rispetto all'anno scorso oggi c'erano cinque volti diversi. Sono contento anche per ragazzi come Pasquale Mazzocchi a cui fino ad ora non gli avevo dato neanche un secondo di partita. Devono sentirsi tutti coinvolti, compresi i due ragazzi Vergara e Ambrosino, perché abbiamo bisogno di tutti in questo momento di difficoltà ed emergenza".
Per concludere con un salomonico (e autoassolutorio): "Andiamo avanti sapendo che ci sarà tanta fatica da fare: giocheremo ogni tre giorni e non siamo tanti, non ve ne frega niente però non siamo tanti". Se posso dare io un consiglio a lui: "Impari la lezione che la sfortunata congiuntura gli ha offerto, non sempre abbiamo una seconda possibilità".