Avellino

di Paola Iandolo 

Nelle prime ore del pomeriggio il gup Mauro Tringali renderà nota la sua decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio per 26 imputati riformulata dal pubblico ministero Fabio Massimo Del Mauro pochi minuti fa nelle repliche. L'udienza di stamane si è conclusa con le repliche del pm dopo le discussioni di tutti i legali degli imputati. Ha argomentato sostenendo che le intercettazioni sono utilizzabili e l’autorità giudiziaria si sia già espressa più volte sul punto, affermando che il decreto originario risultava adeguatamente motivato. Gli elementi raccolti nel corso delle indagini e le questioni sollevate sia in fase cautelare sia nell’udienza odierna presenterebbero, secondo l’accusa, una sostanziale sovrapposizione. Per questa ragione, anche le eccezioni relative all’inutilizzabilità non dovrebbero essere ritenute fondate. È stato inoltre sottolineato che, in relazione alle fattispecie di reato contestate, il ricorso alle intercettazioni è previsto dall’ordinamento.

Nell'impianto accusatorio ripercorso velocemente dal pm durante le repliche, emergerebbe l’esistenza di un gruppo organizzato e orientato al perseguimento di un obiettivo comune. In questo contesto viene attribuito un ruolo apicale a Fabio Guerriero, con una posizione che, nell’impostazione accusatoria, risulterebbe addirittura quasi paritaria rispetto a quella dell’ex sindaco Gianluca Festa. La vicenda viene inquadrata come il frutto di un’azione unitaria, anche sotto il profilo giuridico, attraverso la contestazione di condotte riconducibili, tra l’altro, alla rivelazione del segreto d’ufficio. Secondo l’ipotesi accusatoria, tali condotte sarebbero state finalizzate al raggiungimento di specifici obiettivi, tra i quali il superamento del concorso. Per tutte queste ragioni ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti.