Anche quest’anno, le caserme dei carabinieri si sono illuminate di arancione, aderando alla campagna internazionale “Orange the World”, come segno concreto dell’importante impegno profuso dall’Istituzione.
Una campagna di comunicazione e responsabilizzazione che mira a rafforzare la consapevolezza e l’impegno sul delicato tema della violenza contro le donne.
La foto che vedete in questo articolo, è stata scattata ad Ariano Irpino e fa riferimento alla caserma dei carabinieri in via Maddalena intitolata al maresciallo maggiore medaglia d’oro al valor civile alla Francesco Paolo Vicari, ucciso il 17 luglio 1975 a Grottolella. Compagnia diretta da poco più di un anno dal capitato Ludovica Arrabito.
Ogni giorno, l’Istituzione è in prima linea in questa lotta e le iniziative intraprese sono tutte accomunate dal dire fermamente “No!” a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante, sia fisico che psicologico.
Incontri informativi per sensibilizzare i giovani sul delicato tema e per promuovere una rinnovata concezione della donna, che ne rispetti la dignità, valorizzandone le risorse, così superando in definitiva quel retaggio culturale che l’ha vista storicamente in posizione di disuguaglianza.
A partire dal 2014, l’Arma si è dotata di una “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, costituita da ufficiali di polizia giudiziaria (Marescialli e Brigadieri) con formazione certificata nel settore.
Essi fungono da punti di riferimento per i reparti sul territorio nello sviluppo delle indagini e rappresentano l’elemento di raccordo con la sezione atti persecutori per un più compiuto apprezzamento dei casi. La preparazione degli operatori è assicurata da specifici corsi presso l’istituto superiore di tecniche Investigative (Isti), centro di alta qualificazione dell’Arma.
Tra le iniziative di maggiore rilievo, il progetto “Una stanza tutta per sé” , avviato nel 2015 in collaborazione con Soroptimist International d’Italia, ha consentito l’allestimento di 211 stanze nelle caserme dell’Arma, dotate di strumenti tecnologici e di ambienti riservati dedicati all’ascolto protetto delle vittime di violenza.
L’impegno prioritario dell’Arma è quello garantire la sicurezza delle donne e prevenire situazioni che possano degenerare, prestando particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, ovvero a quei delitti come gli atti persecutori, i maltrattamenti contro familiari e conviventi e le violenze sessuali, spesso precursori di epiloghi tragici e fatali per le vittime.
Nel 2024, rispetto al 2023, i delitti perseguiti dall’Arma con riferimento al Codice Rosso sono passati da 57.656 a 60.972, confermando la prevalente percentuale di quelli denunciati presso le stazioni carabinieri.
In riferimento ai primi nove mesi del 2025, i carabinieri hanno perseguito 40.803 reati nell’ambito del codice rosso.
Sul piano investigativo - repressivo, l’attività di contrasto istituzionale condotta dall’Arma è risultata particolarmente significativa. Infatti, lo scorso anno - per quanto attiene al codice rosso - sono state tratte in arresto 9.484 persone (7.650 nel 2023). Nei primi nove mesi del 2025 gli arresti sono stati 6.673.
Rivolgendo lo sguardo al futuro, l’Arma intende confermare il proprio contributo nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, ben consapevole delle difficoltà di intercettare in anticipo - a differenza di molte altre fattispecie di reato - i singoli episodi delittuosi, posto che si manifestano nella loro gravità e vengono denunciati dopo molto tempo rispetto all’inizio delle condotte vessatorie, in una fase già critica per l’integrità fisica e la sicurezza delle vittime.