Benevento

La grande abbuffata. Cinque gol tutti insieme alla squadra che aveva fatto meglio di tutti finora in trasferta. Una goleada che non ammette discussioni, anche se l'avvio aveva un po' disorientato il Benevento. Dice Raffaele: “Quando si perde 5 a 1 c'è poco da commentare”. In realtà l'inizio aveva persino arriso di più ai granata, che avevano colpito due legni e trovato spazi forse inattesi a centrocampo. Ma Floro Flores l'aveva studiata bene, sapeva quello che poteva chiedere ai suoi e se ha varato una formazione così a trazione anteriore aveva ben fatto i suoi calcoli. 

Come dice il tecnico napoletano i moduli servono a poco senza l'atteggiamento giusto. E l'atteggiamento viene dal sacrificio di quattro attaccanti, bravi ad offendere, a non dare punti di riferimento agli avversari, e a rincorrere tutti con la stessa foga e senza mai tirare il piede indietro.

Il Benevento ha aggiustato le cose sulla distanza, ha cominciato a chiudere meglio i varchi, e soprattutto è ripartito sempre con maggiore pericolosità.

Capire cosa non funzionasse in mezzo al campo è stata la chiave di volta della partita.

Le caratteristiche della Salernitana, soprattutto fisiche, avevano un po' messo in difficoltà la squadra giallorossa. I granata sembravano aver una marcia in più (anche in termini di uomini) e si facevano preferire nelle mischie, come quella in cui Capomaggio ha trovato il gol del pari di forza. Ma piano piano il Benevento ne è venuto fuori, con la regia pulita di Maita e Prisco, oltre che col sacrificio dei vari Della Morte, Tumminello, Lamesta e Manconi. La Salernitana si è sfaldata di fronte alle ripartenze giallorosse, che hanno rischiato di far gol quasi in ogni frangente.

Per una volta anche i numeri indicano che si può vincere a mani basse nonostante non si abbia sempre il possesso della palla: 58 per cento per i granata, 42 per i giallorossi. Ma 11 tiri contro 8 per il Benevento verso la porta avversaria. Gli xG parlano di 1.64, contro 1.51 della Salernitana, nel segno di una pericolosità che non deve per forza fare il paio con il prolungato possesso palla. Il Benevento da questa sera ha l'attacco più forte della categoria (32 gol), un vero e proprio arsenale di bocche da fuoco. Può fare gol a chiunque e in qualsiasi frangente.

La speranza è che Floro abbia davvero trovato la “pietra filosofale”, quella che fa rendere al massimo una squadra che ha qualità tecniche eccezionali per la categoria.