Cadere nel disfattismo rappresenta esercizio fin troppo facile. La ‘manita’ portata a casa dalla Salernitana nella serata che doveva e poteva evidenziare il ruolo di pretendente alla promozione diretta con una prova di forza è un colpo durissimo da mandare giù. Fa male il risultato pesante, così come l’atteggiamento rinunciatario di una squadra entrata negli spogliatoi all’intervallo tramortita dal colpo del 3-1 e uscita addirittura peggio. L’atteggiamento remissivo nella ripresa ha fatto il peggio. Il Benevento ha prima dilagato, poi ha rischiato addirittura di allargare ancora di più il punteggio, evidenziando le lacune di una squadra bella ed avvolgente dalla cintola in su quando vive col piede sull’acceleratore ma tremendamente nuda e fragile quando si tratta di correre all’indietro.
“Ora si vedono gli uomini”
Lo ha cantato forte il settore ospiti ai calciatori al triplice fischio finale prima e dopo il confronto a pochi passi dallo spicchio del Vigorito riservato ai supporters granata. Lo ha ricordato anche Giuseppe Raffaele in sala stampa parlando di calciatori che “devono onorare questa gloriosa maglia per 100 minuti e non solo per i classici 90”, ribadendo quanto il coraggio, la personalità e la fame debbano essere il segreto di questa squadra. Perché se proprio i nervi, la forza di saper reagire e il coraggio di spingersi oltre l’ostacolo sono diventati il segreto di questa squadra da primato nella parte iniziale di stagione, ora sta rischiando di trasformarsi in un pericoloso boomerang. “Errori di generosità” li ha chiamati Raffaele nel post-gara. Ma i due contropiedi tra Potenza e Benevento praticamente fotocopia e la leggerezza del secondo tempo con i giallorossi sono macchie difficili da cancellare.
Valutazioni in corso
“Nessuna esagerazione, non posso commettere il classico errore che fanno tutti i direttori sportivi”. Daniele Faggiano, da uomo e dirigente navigato, ha gettato acqua sul fuoco. Si appella anche lui al carattere e alla determinazione della sua squadra per uscire fuori dal momento difficile. Ma tra le righe, alcune stoccate arrivano dritte al punto. “Troppi gol subiti allo stesso modo”, “i continui blackout”, sono messaggi che saranno oggetto di riflessione anche nelle prossime ore. Raffaele e i calciatori sono sullo stesso gradino ma c’è da sistemare al più presto ciò che non funziona. Trapani è già un esame chiave. Alla Salernitana il compito di reagire.