Sgominato dalla Dda di Salerno il gruppo criminale che, secondo l'accusa, gestiva una piattaforma di scommesse online illegale, parallela a quella dello Stato, capace di generare un flusso ingente di denaro.
I soldi delle giocate nelle casse dei Casalesi
Soldi, come ricostruito dalla procura, che finivano nelle casse del clan dei Casalesi, frazione Schiavone.
Sono 14 le persone coinvolte nell'indagine condotta dai carabinieri del comando provinciale, che dovranno rispondere - a vario titolo - di associazione per delinquere per esercizio abusivo di gioco online e raccolta di scommesse, fatture false, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Al vertice del gruppo criminale tre persone: D.C., di Nocera Inferiore, P.M, di Salerno e G.P., originario di San Severo, nel foggiano. Le misure cautelari sono state eseguite tra le province di Salerno, Napoli e Foggia.
Sequestrati soldi, appartamenti, società e auto di lusso
Sequestrati beni per circa 4 milioni di euro tra società, auto di lusso, 17 immobili (tra fabbricati aziendali, locali commerciali, appartamenti di pregio e tre terreni) e denaro per 1 un milione e mezzo.
I totem "Lireservice" per il sistema parallelo
I carabinieri hanno ricostruito il funzionamento del sistema di gaming online, denominato Lireservice, attraverso dei totem - computer in rete gestiti dagli indagati - per un sistema illegale parallelo a quello dello Stato.
Uno schema piramidale grazie al quale le puntate finivano nelle casse del sodalizio criminale, sia in contanti sia attraverso il versamento su carte ricaricabili. Un giro d'affari illegale superiore a 25 milioni di euro, secondo le stime degli investigatori.
Una montagna di denaro che poi veniva "ripulita" nel comparto immobiliare e non solo.