di Paola Iandolo
Nuovo Clan Graziano, si conclude con tre assoluzioni e una condanna. Assolti Fiore e Salvatore Graziano. Assolto anche Antonio Mazzocchi. Condannato a due anni e sei mesi Ludovico Domenico Rega per la detenzione di arma, assolto dall'accusa pesante di associazione a delinquere di stampo camorristico. Tra novanta giorni la motivazione della sentenza emessa dal tribunale di Avellino. Il pubblico ministero della Dda di Napoli, Luigi Landolfi (che ha coordinato le indagini insieme al pm antimafia Simona Rossi) ad ottobre aveva chiesto 21 anni i reclusione per Fiore Graziano e Antonio Mazzocchi. Diciotto anni di reclusione per Ludovico Domenico Rega. Invocata l'assoluzione per Salvatore Graziano. Subito dopo la requisitoria del pm, hanno discusso gli avvocati degli imputati: i legali Sabato Graziano, Antonio Iannaccone e Raffaele Bizzarro.
Il processo al “Nuovo Clan Graziano”, il gotha del gruppo quindicese che secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino si sarebbe riorganizzato dopo le scarcerazione “eccellenti” a fine 2017 di Fiore e Salvatore Graziano, figli del defunto boss Arturo, che avevano stretto un patto per gestire il racket e il condizionamento delle attività politiche ed economiche nel Vallo di Lauro con Antonio Mazzocchi, l’ex poliziotto cognato di Adriano Sebastiano Graziano (non coinvolto in questa riorganizzazione).
Tutti e tre sono stati infatti indicati dalle indagini dei pm Antimafia Simona Rossi e Luigi Landolfi come promotori e organizzatori del gruppo, disarticolato da un blitz scattato nell’agosto 2019, per tentare di arginare una probabile riorganizzazione della faida con il clan avversario dei Cava. Infatti da alcune intercettazioni ambientali e tramite trojan dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino erano emersi tentativi da parte di Mazzocchi di organizzare un agguato ai danni di Salvatore Cava jr, scarcerato nel maggio 2019.