Salerno

La strigliata è arrivata. Dopo aver scelto la strada del sorriso e dell’ottimismo dopo la delusione fortissima per la ‘manita’ almeno pubblicamente, nel chiuso del centro sportivo Mary Rosy la Salernitana si è interrogata sul perché di un derby da dimenticare. Giuseppe Raffaele, così come ammesso in sala stampa, ha analizzato il passo falso in terra sannita, macchia incancellabile su un percorso che fin qui aveva premiato il coraggio, la determinazione e la personalità della sua Bersagliera. Un black-out che non è andato giù, soprattutto alla dirigenza, arrabbiata e non poco per il risultato ma in particolar modo per i segnali tutt’altro che positivi arrivati dal campo.

“Tre su tre nel rush finale”

Ad impersonificare il pensiero dei vertici societari ci ha pensato il direttore sportivo Daniele Faggiano. Al Vigorito aveva fatto da parafulmine, provando a distillare gocce di tranquillità ad un ambiente infuocato, pronto a mettere a serio rischio la panchina di Giuseppe Raffaele. Il dirigente granata si è affidata alla carota prima e al bastone poi, chiedendo a tecnico e spogliatoio una reazione fortissima. Serve fare tre su tre con Trapani, Picerno e Foggia per restare incollati al primo posto al momento del Catania, mettere pressione alle dirette concorrenti ma soprattutto assicurare a Raffaele di poter scacciare via tutti i dubbi sulla propria posizione.

Primi rumors sul futuro tecnico

Anche perché, già dalle tribune del Vigorito, la delusione per il cinque a uno finale aveva fatto emergere le prime idee per un clamoroso ribaltone. Tutto rispedito al mittente, o meglio, messo in freezer lasciando all’allenatore la possibilità di potersi giocare il proprio destino in questo rush finale di 2025. Guido Pagliuca e Pasquale Marino sono nomi che stuzzicano ma che verrebbero approfonditi solo in caso di nuovi passi falsi. Il club tende la mano a Raffaele, ora conta alla squadra dimostrare con i fatti di essere dalla parte dell’allenatore.